Le Borse asiatiche hanno cominciato la settimana in salita, grazie soprattutto alle performance delle società esportatrici giapponesi galvanizzate dallo slittamento delllo yen ai minimi degli ultimi quattro anni sul dollaro americano. In particolare, Nissan, il gruppo automobilistico che realizza il 79% delle vendite all’estero, è salito del 3,4 per cento.
JTekt ha guadagnato il 9,1% a Tokio dopo che il produttore di componenti per l’auto ha annunciato utili superiori alle aspettative. In controtendenza, Oz Minerals: la mineraria australiana ha perso il 6% dopo aver tagliato il tagert di produzione e alzato le stime dei costi. Grazie all’ok dato dal G-20 al pacchetto di stimoli ideato dalla Banca centrale giapponese, l’indice MSCI Asia Pacific ha guadagnato lo 0,6% a 137.07 alle10:17 a Tokio, con quattro titoli in aumento per ognuno in calo. La misura ha finora guadagnato il 5,4% nel 2013.
“Siamo solo all’inizio di un prolungato rally per le Borse dell’area” commenta Kenneth Taubes, chief investment officer di Pioneer Investments. “È chiaro che il Giappone percorrerà il cammino annunciato e sono ottimista sia sul fronte azionario sia su quello obbligazionario”.
Il Nikkei 225 Stock Average è cresciuto dell’1,9%, avvicinandosi ai massimi dal luglio 2008. L’australiano S&P/ASX 200 Index ha registrato un +0,4%, mentre il neozelandese NZX 50 è avanzato dello 0,7 per cento. In controtendenza, il sudcoreano Kospi Index è declinato dello 0,2 per cento.