Le Borse asiatiche hanno altalenato tra alti e bassi dopo che un inaspettato calo in alcuni dati chiave per l’economia Usa hanno aggravato le preoccupazioni che la maggiore economia mondiale sia in fase di stallo. I titoli minerari sono risaliti in contemporanea al balzo nei corsi delle materie prime. Samsung, il maggior produttore mondiale di telefoni cellulari, è calato dell’1,2% a Seul. Celltrion, è caduto del 12%, dopo che il produttore della medicina per l’artrite Abtacept ha rimandato la sperimentazione, giunta agli stadi finali, su un prodotto. Bhp Billiton, la maggiore società mineraria mondiale, è invece salita del 2% a Sydney grazie al rimbalzo dei prezzi delle principali commodity.
L’indice MSCI Asia Pacific scivolava dello 0,2% a 135.52 alle 9:37 del mattino a Tokyo, in un momento in cui i mercati di Hong Kong e Cina non avevano ancora aperto i battenti. L’indicatore asiatico ha subito una perdita settimanale dell’1,9%, la maggiore dallo scorso agosto dopo l’annuncio di un’espansione cinese inferiore alle aspettative degli analisti e il taglio del FMI sulle prospettive di crescita delle principali economie mondiali. “La cautela è d’obbligo” commenta Michael Kurtz, head del global equity strategy di Nomura Holdings a Hong Kong. “I rischi sul fronte dei consumi Usa e della crescita cinese sono reali”.
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