Le Borse asiatiche sono calate di nuovo su preoccupazioni relative al rallentamento cinese e alla sua disputa territoriale con il Giappone. L’indice regionale si è cosí avvicinato ai minimi mensili.
Komatsu, produttore di equipaggiamento per le costruzioni (che ottiene il 14% di entrate dalla Cina) ha perso il 2,1% a Tokyo. Toyota è scivolata del 2,3% guidando il declino dei produttori di auto giapponesi, che hanno riportato un calo delle vendite in Cina. Steel & Tube Holdings è precipitato dell’8,7% a Wellington dopo che il produttore di minerali ferrosi Arrium ha comunicato che venderà azioni della sua unità neozelandese a sconto.
L’indice MSCI Asia Pacific è calato dello 0,8% a 120.78 alle 10:17 del mattino a Tokyo, avvicinandosi alla sua peggior chiusura dal 12 settembre. Circa sette azioni sono cadute per una in aumento. Il giapponese Nikkei 225 Stock Average ha perso l’1,6% , mentre il sucoreano Kospi ha lasciato sul terreno l’1,2 per cento. Lo Straits Times di Singapore è sceso dell’1,2% e l’australiano S&P/ASX 200 ha ceduto lo 0,4 per cento. “Si è visto chiaramente l’impatto del rallentamento cinese” afferma Nader Naeimi, capo della dynamic asset allocation di AMP Capital Investors. “Il mercato azionario ha fatto una buona corsa, quindi non è sorprendente vedere delle correzioni. In un certo senso la correzione è salutare”.
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