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Asean, l’ombra del conflitto Cina-Giappone

I leader dei Paesi del Sud-Est asiatico riunitisi nel Brunei si sono dichiarati ottimisti sui progressi fatti per il piano ambizioso di creare una sorta di “Unione Europea” nella regione. Nel sottofondo, tuttavia permangono tensioni relative alle dispute territoriali nel Mar della Cina che vedono contrapposte Cia e Giappone. 

I premier e capi di Stato presenti al summit dell’Association of Southeast Asian Nations (Asean) avevano sperato che Pechino avrebbe acconsentito a colloqui in vista di un patto di non aggressione, ma la Repubblica popolare non ha mostrato alcun interesse a negoziare un tema che potrebbe compromettere i piani di un mercato comune nella regione. In un comunicato comune i leader dell’Asean hanno chiesto ai loro ministri degli Esteri di lavorare attivamente con la Cina “per avere una pronta conclusione al problema”. I Paesi rivali, continua il comunicato, dovrebbero risolvere la disputa pacificamente senza minacciare di fare ricorso alla violenza. Durante il summit sono state anche espresse preoccupazioni sul fronte nordcoreano. 

Anche se complicate da problema di sicurezza, l’ambizioso piano dell’Asean, che creerebbe una zona di libero scambio che coinvolgerebbe 600 milioni di persone entro la fine del 2015, continua a essere discusso. Secondo dati ufficiali, circa il 77% del lavoro che doveva essere svolto per portare avanti il piano è stato concluso. Barriere non tariffarie e alcuni regolamenti che impoediscono investimenti e business devono essere ancora aboliti. Le negoziazioni partiranno ufficialmente il 9 maggio e includeranno la partecipazione di Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. 


Allegati: China Post

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