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As Roma sempre più Usa: accordo con la Disney

FIRSTonline

Sono ormai pubbliche le indiscrezioni (che nella giornata di oggi hanno portato il titolo ad avere uno sbalzo fino all’8%) relative ad un accordo tra la As Roma e il colosso mondiale dell’intrattenimento Walt Disney, vicine alla sigla di un accordo di partnership che verrà reso noto nei prossimi giorni e che dovrebbe dare alla società giallorossa di proprietà dei quattro soci americani, James Pallotta, Michael Ruane, Richard D’Amore e Thomas DiBenedetto un connotato sempre più internazionale.

Secondo quanto riporta MF-DowJones

, l’accordo, su cui sta lavorando da mesi il fondo d’investimento Raptor Accelerator di James Pallotta, prevedrebbe una partnership per lo sviluppo di iniziative legate alla squadra e ai tifosi giallorossi nel complesso Espn Wide World of Sports ad Orlando in Florida. Mark Pannes, attuale amministratore delegato del club giallorosso e a capo del Raptor Accelerator sta lavorando in questi giorni proprio su questo accordo che potrebbe essere siglato nelle prossime ore. Un accordo che, immaginiamo, ad esempio alla sostituzione del recentemente lanciato “CuoreSole Village” con un inevitabilmente più attraente per i tifosi giovani e meno, Disney Roma Village (il nome è inventato, Ndr), e magari all’individuazione proprio in America (dove il soccer è lo sport più praticato dai giovani) di alcuni dei talenti della Roma del futuro attraverso il lavoro delle Academy su cui la AS Roma sta investendo.

Per gli appassionati del soccer USA l’ESPN Wide World of Sports di Orlando è un posto ben conosciuto. Già da tre anni infatti – nonostante da questa stagione i diritti TV del campionato siano stati acquistati dalla NBC – la Walt Disney World® Resort e la MLS (Major League Soccer) organizzano per fine febbraio un torneo precampionato denominato Pro Soccer Classic, che quest’anno ha visto la vittoria dei Vancouver Whitecaps, che hanno battuto in finale i connazionali del Toronto FC e superato i vicecampioni della MLS, la Houston Dynamo, Montreal Impact, FC Dallas, Sporting Kansas City, Orlando City Soccer Club (USL Pro) e gli svedesi del B.K. Hacken. Ma, al di là dell’aspetto calcistico, l’accordo è una grande occasione di business sia per la Disney (società proprietaria della ESPN) che per i suoi partner, come in questo caso la MLS. Infatti, in occasione di questo tipo di tornei vengono lanciati una serie di pacchetti turistici classici o per il turismo d’affari (conferenze, convegni, ecc.). E già immaginiamo i turisti/tifosi giallorossi volare a Capodanno in Florida per magari alloggiare vicino ai propri beniamini che si preparano al rientro dalla pausa invernale.

Il Walt Disney World Resort, inaugurato nel 1971, è infatti la più vasta area turistica e la più visitata al mondo, con quattro parchi a tema, due parchi acquatici, aree enormi per shopping, ristorazione e divertimento, 21 hotel 8 campi da golf e moltissime altre attività. Si consideri che tutta la divisione Parks and Resorts della Disney ha fatturato la bellezza di $11,8 miliardi, con una crescita del 10% rispetto al 2010 e con il 20% del business dei parchi con base in America derivante da turisti in arrivo dall’estero. Per la Disney un accordo con un singolo club calcistico come la AS Roma non sarebbe certo una novità. Risale infatti al luglio 2007 il rapporto tra il gigante dell’entertainment e il Chelsea FC di Roman Abramovich. Il contratto tra le due società prevede che il Chelsea sia il l’Official Professional Soccer Club of Disney’s Wide World of Sports e sponsor delle Disney Soccer Showcase Series, il più grande torneo giovanile del mondo (oltre 80 team partecipanti tra U11 e U18) che si tiene ogni anno in quattro momenti diversi a Orlando con la presenza di almeno una squadra del settore giovanile del team oggi allenato dall’ex laziale Roberto Di Matteo.

Il Chelsea (e il suo brand, il merchandising, ecc.) inoltre riceve una notevole esposizione in occasione di tutti gli eventi calcistici organizzati dalla Disney

anche attraverso la presenza di propri giocatori e allenatori, nel quadro del programma di responsabilità sociale dei Blues denominato Football in the Community, che ogni anno ospita una squadra vincitrice di un torneo Disney presso la propria Academy per un periodo di allenamento, e in tribuna in occasione di un match di campionato. L’accordo, in origine quadriennale, risale al luglio 2007 (si partì con l’evento Disney Friendship Cup, amichevole estiva coi messicani del Club America), e dovrebbe scadere alla fine di questa stagione. Cinque anni questi in cui la visibilità del brand Chelsea – un team caduto in disgrazia per trent’anni prima dell’arrivo di Abramovich – ha avuto un aumento esponenziale negli USA, facendo diventar la squadra della Londra-bene una delle favorite degli appassionati di calcio d’oltre oceano.

Qualche novità potrebbe però arrivare a fine stagione. Da tempo infatti si parla della possibilità che possa diventare il Manchester City il nuovo partner ufficiale della Disney in Premier League, grazie in particolare al ruolo di Garry Cook, il chief executive del City – per anni a capo del brand “Michael Jordan” della Nike lavorando a stretto contatto con l’ex campione dei Chicago Bulls della NBA – che avrebbe usato tutti i suoi contatti accumulati negli anni passati con la multinazionale USA per lanciare il Manchester City nell’olimpo del soccer business internazionale. E quale veicolo migliore della Disney, il top dell’entertainment mondiale, per raggiungere fans potenziali da parte di un team schiacciato dai vari United, Liverpool, Arsenal e Chelsea?

Una parabola molto simile a quella avviata da Mark Pannes, top manager dello sport business

(è stato, tra le altre cose, Direttore della Global Sports Group per la HSBC Private Bank) e CEO della AS Roma, una squadra dal brand storico alla ricerca però di una visibilità globale, sfidando il quello che da sempre è stato il predominio delle squadre italiane con le maglie a strisce. E Pannes, insieme al resto del gruppo americano proprietario dei giallorossi, ha deciso appunto di partire dal top. Proprio come dice Topolino: “Non c’è futuro nel passato. E allora costruiamo il futuro e viviamo il presente“.
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