È Villa del Gado, nel cuore di Catania, ad ospitare Artieri, il primo Festival di Arti e Mestieri della Sicilia. Parte il 17 dicembre e si chiude la vigilia di Natale con artigiani, designer, illustratori, in arrivo da tutta Italia. Presentano pezzi unici nei quali si concentra tradizione, storia, ambiente, sperimentazione. Un Festival ecologico che vuole recuperare antichi mestieri dal valore artistico. In questo sforzo organizzativo sono stati pensati laboratori ed occasioni di confronto. Sono utili a fare vedere tutto il “fatto a mano”.
La Sicilia è sicuramente luogo che riunisce tradizioni diffuse, nelle zone interne o vicino al mare. Il coinvolgimento di artisti originali si coniuga anche con la passione per l’ambiente e il territorio. È una necessità dell’oggi per poter tramandare alle nuove generazioni costumi ed attività semplici, raccontate da anche scrittori come Verga, Bufalino, Sciascia, Camilleri.
Nei progetti di rigenerazione urbana (più sostenibili possibile) ciò che un tempo si faceva con pochi attrezzi e tanta fantasia diventa passaporto per la modernità. A Catania si assisterà ad una sintesi tra arte e ambiente come visto in altre parti d’Italia. In collaborazione con la storica libreria catanese “Cavallotto” durante il Festival verranno presentati anche due libri: “Il tornello dei dileggi” (Arkadia Editore) di Salvatore Massimo Fazio e “UAU che giorni!” (Lunaria Edizioni) di Vanessa Viscogliosi. Artieri, dicono i promotori, in fondo è amore per la tradizione. “In questa edizione – spiegano Angela Cacciola e Maria Grazia Barbagallo – abbiamo voluto fortemente la presenza delle più importanti realtà del mondo dell’artigianato. Come si può raccontare il sapiente lavoro degli artigiani senza coinvolgere dal vivo i più piccoli nelle varie fasi di lavorazione ? “.
L’arte e l’artigianato richiedono certamente tempo e dedizione e per una settimana si cercherà di far sporcare le mani a giovani e giovanissimi. Con il laboratorio dei pupi con la Marionettistica dei F.lli Napoli, quello di tessitura dello “Studio Aracne” o quello di liuteria con l’associazione “Areasud” e il Festival “Zampognarea”. Ma anche con lavori di origami (a cura di Valentina Mannino), di cucito (a cura di Maria Rosa Messina – Artea Lab), di manipolazione dell’argilla (a cura di Anna Gallerani).
L’amore per il territorio è il giusto corollario per tutte queste storiche lavorazioni. Che scompariranno se il contesto diventa ostile. WWF Sicilia, Fieri e Friday for the Future, saranno in campo per rappresentare i problemi di una sostenibilità in chiaro scuro insieme a Rifiuti Zero Sicilia. La piaga delle discariche e delle negligenze ambientali hanno condizionato lo sviluppo di tradizioni e consuetudini. I programmi per cosi’ dire vedi elaborati da Regione e Comuni sono bloccati da burocrazia e interminabili discussioni. Le più antiche tra le ragioni che non fanno avanzare le cose. Le donne- principale connessione con storiche attività- sull’isola sono state protagoniste di movimenti ed iniziative civili. E’ apprezzabile che durante il Festival sia presentato il progetto “Ciclo&Officina” dedicato al tema dei rifiuti e collegato all’ iniziativa “Donne per le Donne e per l’Ambiente”. Servirà a stimolare i decisori politici.