L’arte è una risorsa culturale ed economica allo stesso tempo, alla quale è associato un indotto che potrebbe occupare un ruolo di grande importanza per l’economia italiana: (si stima che nel 2014 il settore abbia generato 2.8 milioni di posti di lavoro a livello internazionale), ma che non è sfruttata e valorizzata in Italia come avviene in altri Paesi. A fronte di un fatturato globale in costante crescita (stimato dal Tefaf Art Market Report 2015 in circa 51 miliardi di euro), in Italia il mercato non cresce e gli operatori del settore soffrono a causa delle pesanti limitazioni normative e di una discrezionalità nell’azione amministrativa che non ha eguali a livello europeo.
La valorizzazione dell’arte, soprattutto del settore moderno e contemporaneo, deve necessariamente passare attraverso la circolazione internazionale delle opere, allo scopo di favorirne in primo luogo la fruizione e la conoscibilità pubblica, nonché lo studio da parte dei critici e le conseguenti quotazioni sul mercato. Basti pensare a come il commercio internazionale degli impressionisti francesi abbia contribuito a rendere le loro opere patrimonio universale.
In Italia la circolazione (e quindi il mercato) di opere d’arte invece sono fortemente limitati da una normativa eccessivamente rigida, vetusta, e da processi burocratico-amministrativi “bizantini” e farraginosi.
Queste limitazioni oltre a limitare fortemente il mercato, sviliscono la valorizzazione delle opere dei molti collezionisti che evitano di concederle in prestito in occasione di mostre ed eventi culturali – nazionali ed internazionali – per evitare di sottoporle all’attenzione del Mibact, con la conseguenza di limitare al pubblico la fruibilità di tali opere. Allo stesso tempo, numerose gallerie e operatori del settore chiudono e, nella migliore delle ipotesi, si trasferiscono all’estero, ove le condizioni per condurre gli affari nel settore dell’arte sono più favorevoli, con conseguenti ripercussioni economiche su tutto l’indotto che, tra restauratori, trasportatori, art advisors etc., potrebbe offrire un significativo numero di posti di lavoro.
Ad oggi, le conseguenze reali sono l’ingolfamento dei tribunali amministrativi che sono saturi di cause giudiziarie pendenti con conflitto permanente tra cittadino/impresa e PA. Questo workshop vuole essere un momento di confronto, insieme ai principali stakeholder, per affrontare le problematiche legislative aperte, alla luce dello scenario europeo ed internazionale, in linea con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il nostro patrimonio artistico.