Secondo la definizione data dalla Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite, la sostenibilità si riferisce a un tipo di sviluppo che fornisce le migliori condizioni possibili sia per le persone che per l’ambiente. Le soluzioni sostenibili utilizzano le risorse della Terra in un modo che non distrugga la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Sfortunatamente, il mondo dell’arte aveva avuto scarso interesse a sostituire il suo modello economico distruttivo e insostenibile fino a tempi molto recenti, quando la pandemia ha scosso le nostre vite e il mondo intero. Tuttavia, anche se il mondo dell’arte contemporanea ha rivolto la sua attenzione alla questione, promuovendo cause ambientali positive non c’è ancora una risposta veramente concreta di produzione di opere e del suo mercato che adottino misure sostenibili.
Risalendo al 2019, ossia al periodo prima della pandemia, Art Basel e il Global Art Market Report di UBS chiesero ai mercanti d’arte di tutto il mondo di classificare le loro principali priorità di business per i cinque anni successivi, e la risposta fu: marcato la partecipazione a fiere d’arte, la ricerca di nuovi clienti e la costruzione di migliori rapporti con collezionisti della massima importanza. Le priorità di promuovere arte della sostenibilità e l’adozione di nuove tecnologie erano tra le preoccupazioni più basse, con solo il 3% dei mercanti d’arte che desiderava affrontare tali problemi come parte della loro strategia quinquennale. Questo atteggiamento riflette un mercato dell’arte – specie contemporaneo – che dipendeva da meccanismi tutt’altro che sostenibili e decisamente guidato del “jet-set” preferendo negli ultimi decenni, con un fitto calendario di aste dal vivo, fiere d’arte e mostre che si sono rivelate centrale per lo scambio di informazioni e le vendite.
A seguito nel 2020, la pandemia ha coinvolto ovviamente anche il mondo dell’arte, che ha dovuto lanciare tentativi disperati di reinventare e capitalizzare le componenti online del suo mercato quasi dall’oggi al domani. Nonostante la contrazione complessiva delle vendite, le vendite online aggregate hanno raggiunto il record di 12,4 miliardi di dollari, raddoppiando il valore rispetto al 2019. Questo periodo ha anche dimostrato che l’arte può essere realizzata, condivisa, sperimentata e scambiata digitalmente. con questo numero crescente della distribuzione online, il nuovo mercato ha sviluppato il potenziale per diventare una pratica sostenibile per il mondo dell’arte in futuro. Si è dovuto – necessariamente – rivedere il ruolo degli eventi delle gallerie come delle case d’asta e riconsiderare modelli nuovi anche del numero di eventi a cui parteciperanno in futuro. “Il più grande cambiamento che possiamo apportare per ridurre la nostra impronta di carbonio riguarderà probabilmente i voli e le spedizioni“, afferma il fondatore e CEO di Artlogic Peter Chater in un saggio. “Rispetto a queste aree, l’impronta di carbonio digitale di una tipica galleria d’arte sarà minima”. Christie’s ad esempio è diventata una sostenitrice di GCC e si è impegnata a raggiungere l’azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2030.
Ma questo è solo uno degli esempi per l’emergenza climatica, ma c’è ancora molto da fare nella sensibilizzazione sociale verso la sostenibilità ambientale con un conseguente miglioramento della qualità della vita. L’arte può avere un ruolo fondamentale, nella produzione e nella sua comunicazione, si pensi a opere prodotte con materiali riciclati o comunque a basso contenuto inquinante il cui messaggio può arrivare a far riflettere ogni generazione e non solo quelle più giovani che vedono la sostenibilità come qualcosa che è già entrata a fa parte del loro modo di essere.
Anche se qualcosa sta avvenendo, l’effetto pur a lungo termine deve ancora essere visto. I recenti sforzi del mondo dell’arte per la sostenibilità danno motivo a un cauto ottimismo. Dovremmo ancora attendere per capire se esiste veramente una consapevolezza al riguardo, nel frattempo ci sono forme d’arte con un notevole impatto comunicativo sociale – vedi la street-art e altre che utilizzano materiali di riciclo capaci di comunicare un messaggio libero da pregiudizi e da mode non più sostenibili. E anche la produzione di NFT – che ci appare ancora poco chiara – nel suo interesse economico dovrebbe andare in questa direzione e non apparire puramente speculativo.
L’opera “” in copertina risale al 2019 in occasione della Biennale di Venezia : L’ installazione artistica è opera dello scultore albanese Helidon Xhixha e del giovane fotografo svizzero Giacomo Braglia. L’idea parte dal voler sensibilizzare i cittadini contro la minaccia ambientale, costituita dalla plastica, che sta mettendo in serio pericolo le sorti del pianeta.