L’autenticità è un concetto che rimbomba inesorabilmente in questo momento storico in quanto è legato a tutti i ragionamenti di valore e di dividendi emozionali che sono direttamente legati alle merceologie a gran valore aggiunto e prezzo elevato.
Il vero e il falso, il reale e l’irreale, l’originale e il contraffatto sono le polarità che da sempre più contraddistinguono la dimensione esperienziale delle nostre scelte di vita e di consumo. La speranza è che ci sia sempre la componente di consapevolezza e che quindi si sia coscienti e consci di quello che si sta effettivamente acquistando.
Il termine autenticità porta con sé delle caratteristiche imprescindibili quali originalità, specialità, unicità, distintività che, per la maggioranza dei consumatori, sono difficili da valutare e da quotare.
Quando acquisto un diamante, un’auto d’epoca, un quadro, un pezzo vintage come faccio a sapere se è autentico, se ha quelle caratteristiche, se ha quelle componenti originali, se ha quei materiali compositi? Naturalmente la certificazione del produttore e del rivenditore sono imprescindibile per documentare l’autenticità. L’autentica crittografica, tramite la tecnologia blockchain, potrebbe finalmente semplificare questa difficile relazione riducendo (azzerando) le varie aree grigio opaco riferite all’origine e alla composizione dei prodotti.
Sembrerebbe che i marchi del lusso ci stiano già pensando. Il Gruppo Prada, LVMH e Richmond hanno fondato un consorzio a sostegno della prima blockchain globale dedicata all’industria del lusso e ci sono altri progetti che sposano appieno questo concetto di certificazione dell’autenticità. La tecnologia non-fungible tokens (NFTs) sembrebbe la più interessante.
Non solo i brand del lusso ci stanno pensando ma anche il settore dell’arte ci sta arrivando velocemente non solo per la disintermediazione delle transazioni ma anche per la certificazione: interessante far notare l’asta per la vendita di repliche autentiche della Gioconda che all’apparenza potrebbe sembrare un contro senso.
Mi sembra logico che le potenzialità di questo nuovo approccio più sostenibile e lungimirante siano molto interessanti da valutare. Oltre all’autenticità del prodotto nuovo, si genera un mercato parallelo di prodotti usati originali, si combatte seriamente il mercato dei falsi, si facilita il lavoro delle valutazioni legali e notarili sulla provenienza, si agevola il compito delle compagnie di assicurazione.
Le potenzialità sono molto interessanti e, molto probabilmente, se questa tecnologia prenderà piede, verrà adottata anche nei segmenti mass market e, finalmente, sapremo la vera provenienza delle materie prime e delle località di produzioni.
“Tutti ti valutano per quello che appari. Pochi comprendono quel che tu sei.” Nicolò Macchiavelli.
All the Best