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Arte e indipendenza africana al Centre Pompidou: “Black Paris” una mostra che omaggia i movimenti postcoloniali (1950-2000)

Dalla creazione della rivista Présence Africaine a quella della Revue noire, “Black Paris” ripercorre la presenza e l’influenza degli artisti neri in Francia dagli anni 1950 al 2000 con 150 artisti di origine africana, dall’Africa alle Americhe, le cui opere non sono mai state esposte in Francia. Aperta fino al 30 giugno 2025

Arte e indipendenza africana al Centre Pompidou: “Black Paris” una mostra che omaggia i movimenti postcoloniali (1950-2000)

La mostra ripercorre mezzo secolo di lotte per l’emancipazione, dall’indipendenza africana alla caduta dell’apartheid, fino alla lotta contro il razzismo in Francia. “Black Paris” mette in luce il potere estetico e la forza politica di quegli artisti che, attraverso le loro creazioni, hanno sfidato le narrazioni prevalenti e reinventato un universalismo “delle differenze” in un mondo postcoloniale. Questo background politico ha fornito il contesto e talvolta un quadro di riferimento diretto per alcune pratiche artistiche. Parallelamente o in contrasto, la mostra include anche sperimentazioni plastiche che sono spesso solitarie ma trovano legami estetici all’interno dell’esposizione.

Dalle astrazioni internazionali a quelle afro-atlantiche passando per il surrealismo e la figurazione libera, questo viaggio storico rivela l’importanza degli artisti di origine africana nella ridefinizione dei modernismi e dei postmodernismi. Quattro installazioni prodotte appositamente per la mostra da Valérie John, Nathalie Leroy-Fiévée, Jay Ramier e Shuck One punteggiano la visita e forniscono approfondimenti contemporanei su questa memoria. Al centro, una matrice circolare riprende il motivo dell’Atlantico Nero, l’oceano come disco, una metonimia dei Caraibi e del “Mondo-Intero“, per usare il termine coniato dal poeta martinicano Edouard Glissant, come metafora dello spazio parigino. Attenta alle circolazioni, alle reti e alle amicizie, la mostra propone una mappa viva e spesso completamente nuova di Parigi.

Artisti afroamericani e caraibici

A partire dagli anni ’50, artisti afroamericani e caraibici esplorarono nuove forme di astrazione a Parigi (Ed Clark, Beauford Delaney, Guido Llinás), mentre artisti del continente delinearono i primi modernismi panafricani (Paul Ahyi, Skunder Boghossian, Christian Lattier, Demas Nwoko). A Parigi emersero nuovi movimenti artistici, come quello del gruppo Fwomajé (Martinica) e Vohou-Vohou (Costa d’Avorio). La mostra presenta anche i primi movimenti postcoloniali degli anni ’90, segnati dall’affermazione della nozione di mescolanza etnica in Francia. Un omaggio agli artisti di origine africana a Parigi Dopo la seconda guerra mondiale, Parigi divenne un centro intellettuale in cui figure come James Baldwin, Suzanne e Aimé Césaire e Léopold Sédar Senghor si incontrarono per gettare le basi di un futuro post e decoloniale.

Immagine di copertina dettaglio: Gérard Sékoto, Autoportrait, Oil on cardboard, 1947, Adagp, Paris, 2024 Frank Kilbourn as Trustee of Doornbult Trust © DR

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