La campagna 4.0 è un luogo dove non solo si coltiva la terra, ma si fanno turismo e arte attraverso e a contatto con la natura. E’ questo il motivo per cui Genagricola, la più grande azienda agricola italiana (coltiva 8.000 ettari in tutta Italia, che diventano 15.000 considerando i terreni in Romania), società del gruppo Generali, ha restituito alla comunità la storica tenuta di Ca’ Corniani, nell’entroterra di Caorle, in provincia di Venezia: 1.770 ettari di terra dove, tra coltivazioni, allevamenti e vitigni si produce anche energia da fonti rinnovabili, ma che nelle intenzioni di Genagricola devono innanzitutto ritrovare un legame sociale e culturale col territorio, e incuriosire i turisti che già affollano la laguna veneziana e i suoi dintorni.
“La capacità di guardare avanti è il filo conduttore che a Ca’ Corniani tiene insieme impresa, territorio e comunità dal 1851 – ha commentato Giancarlo Fancel, Presidente di Genagricola e Chief Financial Officer Generali Country Italia, inaugurando il progetto ‘Ca’ Corniani Terra d’avanguardia’ -. Il progetto di riqualificazione rende oggi Ca’ Corniani il simbolo di una campagna rinnovata, in grado di offrire benefici per la collettività e di attrarre anche i milioni di turisti che visitano le nostre spiagge, con lo sviluppo di nuove infrastrutture paesaggistiche, con la valorizzazione culturale, naturalistica e funzionale dell’intera proprietà. Con questa nuova chiave di lettura i 1.770 ettari di Ca’ Corniani ritornano alla comunità, per incrementare il benessere complessivo dell’intero territorio e delle sue persone, attraverso una crescita intelligente e sostenibile”.
La chiave di lettura è quella di una campagna multifunzionale, che risponda ai tre pilastri valoriali da sempre declamati da Genagricola: sostenibilità, sicurezza, sociale. Per questo, al centro del progetto di valorizzazione paesaggistica ci sono una pista ciclabile di 32 km che connette Ca’ Corniani col territorio, 5 km di strisce di impollinazione, 7 km di filari arborei e un recupero conservativo di parte delle storiche infrastrutture. E poi l’arte, come strumento di comunicazione tra territorio e comunità. Sono state infatti inaugurate anche le tre opere d’arte contemporanea, per le quali Genagricola aveva anni fa lanciato un concorso internazionale, presentato in Triennale a Milano: lo vinse l’artista di fama mondiale Alberto Garutti (docente all’Accademia di Brera e autore tra l’altro, a Milano, dei famosi tubi dorati di piazza Gae Aulenti), che ha pensato a tre opere per accogliere i visitatori nei tre ingressi della tenuta veneta.
Si tratta de “Le Tre Soglie”, opere site-specific che raccontano il binomio arte-agricoltura secondo la visione di Garutti: un grande tetto dorato per un antico casale abbandonato, una scritta a led che si illumina ad ogni fulmine che cade in Italia (“Un omaggio al cielo, che visto da queste campagne è immenso e sterminato”), delle sculture ritratto dei cani e dei cavalli che vivono in uno dei poderi.