Nel 1918, Annie e Jean Dalsace incaricano Pierre Chareau di disegnare il suo primo grande progetto, segnando così l’inizio della sua carriera: gli arredi per il loro appartamento in Boulevard Saint-Germain, compreso lo studio del giovane medico allora Jean Dalsace. La loro collezione è destinata a crescere costantemente negli anni ed è stata completata da numerose altre creazioni per le varie proprietà della famiglia Bernheim-Dalsace. È una stretta amicizia, una vera affinità intellettuale ed emotiva, una fiducia incrollabile che lega la famiglia Bernheim-Dalsace e Dollie e Pierre Chareau.
Le due coppie frequentavano lo stesso ambiente d’avanguardia artistico, letterario, musicale e intellettuale. Sostennero i loro amici artisti con entusiasmo e lealtà, rimanendo impegnati in tutte le imprese d’avanguardia. Vivevano circondati da pittori, scultori, scrittori, poeti, musicisti e ballerini e coltivavano un’arte di vivere basata sull’amicizia, su standard elevati e sulla qualità. Condividono con Dollie & Pierre Chareau un interesse comune per il lavoro di Pablo Picasso, Juan Gris, Georges Braque, Max Ernst, Jean Lurçat, Max Jacob e Jacques Lipchitz. Le collezioni Dalsace e Chareau sono simili e tuttavia distinte. I loro confini sono permeabili e negli anni le opere passano dall’una all’altra. Attraverso Jean Lurçat, sono vicini a Jeanne Bucher. Quest’ultimo era accanto a Chareau in La Boutique de la rue du Cherche-midi. I Dalsace finanziarono i primi passi della galleria, ne seguirono la programmazione e sostennero assiduamente le sue edizioni di libri d’artista, una selezione dei quali faceva parte delle collezioni in vendita. E fu di nuovo a un’amica, Rose Adler, che ordinarono cornici e rilegature.
Immancabili ammiratori dell’opera di Pierre Chareau, Jean & Annie Dalsace sono rimasti fedeli alla coppia Chareau, oltre l’esilio e la morte di Pierre Chareau nel 1950. Hanno trasmesso la loro ammirazione ai figli e ai nipoti, che hanno lavorato per più di quarant’anni, con perseveranza e rispetto, per preservare un’opera unica nella storia della Modernità.
Tra gli artisti di questa collezione, che testimonia l’impegno artistico di Annie e Jean Dalsace, ci sono ‘Nature morte au verre’ di Georges Braque (€ 300.000-500.000), ‘Chevaux sur la plage’ di Giorgio de Chirico (€ 200.000-300.000), ‘Composition aux oiseaux’ (€ 70.000-100.000) di Max Ernst e il suo ex libris ‘Annae Alsatia’ inscritto in una cornice di Rose Adler (€ 30.000-50.000), ‘Nature morte à la guitare’ di Picasso (€ 60.000-80.000 ), acquerelli e arazzi di Jean Lurçat tra cui lo schermo ‘Les Constellations’ (50.000-70.000 €).
L’eccezionale collezione di mobili di Pierre Chareau illustra appieno la sua assoluta singolarità tra i designer di questo periodo ed è un bellissimo tributo al suo genio creativo. Conservato nella famiglia Dalsace fin dall’inizio, questo corpus di una sessantina di mobili e arredi offre una panoramica completa del suo approccio stilistico, della sua concezione della disposizione dello spazio e della sua visione altamente architettonica del mobile, concepito come un elegante, potente e funzionale dalla linea solida e pura. La selezione di poltrone, sedie, sgabelli, scrivanie – tra cui la scrivania in legno e metallo ‘MB405’ (€ 200.000-300.000), e la scrivania dattilografo, pezzo unico con rivestimento in metallo e pelle (€ 200.000-300.000), tavoli come il tavolo da gioco ‘Mouchoir’ (€ 80.000-120.000), oppure le tre varianti del tavolo MB106 con 4 elementi (€ 60.000-80.000), 3 elementi (€ 40.000-60.000) e 2 elementi (€ 25.000-30.000), piedistallo tavoli, o l’appendiabiti ‘SN39’ (€ 40.000-60.000), un modello disegnato appositamente per la Maison de Verre, la lampada ‘Masque – LP180’ (€ 40.000-60.000), e altri mobili sono tutte creazioni iconiche.
Dopo la vendita delle Collezioni Simone e Claude Dray, 2006, il set originale della Collezione Simon, 2008, la vendita delle Collezioni Château de Gourdon, 2011, incentrata sulla Modernità degli anni ’20 e ’30, ha già celebrato il lavoro di Pierre Chareau in termini di numero e qualità dei pezzi riuniti. Più recentemente, nel giugno 2018, Christie’s ha venduto a New York un rarissimo esemplare in metallo della lampada da terra ‘Religieuse SN 31’, una scultura e una lampada, che ha incassato 2,1 milioni di dollari, stabilendo un nuovo record per l’artista e confermando il suo giusto posto come uno dei più grandi creatori del XX secolo.
La vendita di questo insieme sarà l’occasione per mettere in luce ancora una volta l’opera di Pierre Chareau, dopo la celebrazione organizzata dal Jewish Museum di New York qualche anno fa con la sua bellissima mostra monografica, Pierre Chareau: Modern Architecture and Design, 2016 – marzo 2017.
La storia della famiglia Bernheim-Dalsace è una storia profondamente umana, che testimonia non solo il contesto artistico e culturale della prima metà del XX secolo in Francia, ma anche la sua storia politica e sociale. Moderni e progressisti nel cuore, i Dalsace sono stati impegnati per tutta la vita e hanno mostrato un grande attivismo politico e sociale. Dagli anni ’30 in poi, Jean Dalsace si batte a favore della pianificazione familiare e della contraccezione, una lotta che continua dopo la guerra e che condivide con il genero Pierre Vellay, lui stesso ginecologo e ostetrica. Parteciparono ai grandi dibattiti politici e alle azioni della Francia del dopoguerra, promuovendo i valori dell’umanesimo e del progresso sociale.