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Art. 18, “accordo vicino” fra Pd e Ncd

“L’accordo nella maggioranza c’era e c’è”. Così il presidente della commissione lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, ha chiuso lo scontro che si era aperto ieri sul Jobs act tra Ncd e il Pd, in vista delle modifiche sull’articolo 18. Nell’emendamento che oggi il governo riformulerà “ci sarà esattamente quanto concordato sabato tra me e il ministro Poletti”, ha aggiunto Sacconi ai microfoni di Rai News.

In precedenza Angelino Alfano, ministro dell’interno e leader di Ncd, aveva già calmato le acque nella maggioranza: “Ho sentito Sacconi questa notte – aveva detto nel corso della trasmissione Agora sui Rai3 – e credo che siamo vicinissimi all’accordo”.

Proprio ieri infatti c’era stata tensione su un emendamento che riguarda i licenziamenti disciplinari. Il punto era la definizione dei casi in cui continuerà ad essere possibile il reintegro del lavoratore: il governo intende specificare che ciò avverrà quando la motivazione addotta dall’azienda sarà dichiarata falsa o inesistente dal giudice. Per gli altri casi ci sarà l’indennizzo crescente con l’anzianità.

“L’eventuale tema della fiducia, come abbiamo sempre ribadito, è legato ai tempi di approvazione – ha detto stamane il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti -, il calendario dei lavori della Camera prevede che il 26 si concluda la discussione. L’obiettivo del governo è far partire, all’inizio dell’anno, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. In modo che possano essere utilizzate le risorse messe nella legge di stabilità, destinate a fare in modo che in Italia cresca il numero dei contratti a tempo indeterminato”.

A stretto giro è intervenuto anche Pier Carlo Padoan: “Sono poco esperto del procedimento parlamentare – ha detto il ministro dell’Economia -, ma vedo che la determinazione ad andare avanti del governo e del presidente Renzi è ferrea”.

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Categories: Politica