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Armani, cedola record nel 2016: 80 milioni

Nessun dividendo e tutto l’utile, pari a 199,5 milioni di euro, destinato a riserva straordinaria. Anche quest’anno, come gia’ avvenuto nell’esercizio precedente, la Giorgio Armani spa non ha staccato alcuna cedola anche se, come emerge dal bilancio 2016, nell’ottobre dell’anno scorso lo stilista, che controlla totalmente la societa’ (lo 0,5% e’ della Fondazione Armani) si era comunque distribuito un dividendo straordinario da 80 milioni. Il rendiconto sulla gestione evidenzia inoltre che la Giorgio Armani spa, come quasi tutte le principali societa’ della moda, ha presentato istanza di adesione al regime fiscale agevolato del Patent Box, in relazione agli esercizi 2015 e 2016: l’ultimo bilancio civilistico includeva gia’ i suoi effetti con una rettifica positiva sulle tasse pagate, pari a 36,2 milioni, di 8,6 milioni di euro.

Per quanto riguarda i conti 2016, se l’util e a livello consolidato del gruppo Armani e’ pari a 271 milioni, in aumento del 12,5%, su ricavi per 2,5 miliardi, diminuiti del 5%, a livello civilistico, cioe’ per quanto riguarda la spa, i dati evidenziano un lieve calo dei ricavi a 1,676 miliardi (-1,4%), un Ebitda di 180 milioni circa (-38%, una flessione spiegata ‘da una riduzione dei ricavi e maggiori costi operativi per 85,8 milioni’) e un utile netto di 199,5 milioni (-15%). La posizione finanziaria netta, sempre a livello di spa, e’ positiva per 774,9 milioni. La societa’, dotata di un patrimonio netto di 1,65 miliardi, a fine 2016 vantava un tesoretto di disponibilita’ ‘liquide’ per 797,8 milioni, di cui 789 milioni direttamente depositati in banca

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