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Armani, 2023 in crescita del 4% trainato dall’Europa. Ma l’effetto Asia produce i primi segnali di frenata

Mentre il 2023 ha mostrato ancora conti in positivo, i ricavi di Re Giorgio sono in calo nel primo semestre di quest’anno, risentendo dell’assenza delle presenze cinesi. Investimenti raddoppiati in negozi e informatica. Appuntamento a New York il 17 ottobre con la nuova collezione

Armani, 2023 in crescita del 4% trainato dall’Europa. Ma l’effetto Asia produce i primi segnali di frenata

In un settore del lusso in grande difficoltà per la riduzione dei clineti asiatici, sono in pochi a brillare. Lo ha fatto Hermes la scorsa settimana, oggi lo fa Armani che ha presentato un 2023 ancora in crescita, mentre i colossi Lvmh e Kering hanno mostrato conti in calo.

Il gruppo Armani ha chiuso il 2023 con ricavi consolidati in aumento del 4% rispetto al 2022 (+6% a cambi costanti) a 2.445 milioni di euro, con l’ebitda, post Ifrs16, a 523 milioni, in linea con i 519 milioni del 2022, mentre l’ebit si è assestato a 215 milioni sostanzialmente stabile su anno. L’utile netto ante-imposte è stato pari a 224,5 milioni di euro, registrando un aumento del 4,4%.

Nel 2023 tutti i canali di vendita sono risultati in crescita rispetto al 2022, con una ripartizione equilibrata sia a livello di canale che a livello geografico. Il retail diretto vale il 54% dei ricavi consolidati, il canale wholesale il 38%, mentre le royalties da licenze e gli altri ricavi costituiscono il restante 8%.

Sotto il profilo geografico, nel 2023 l’Europa ha generato il 49% del giro d’affari, mentre le aree America e Asia-Pacific ognuna il 21%, con il resto del mondo al 9%. Il fatturato indotto si è attestato a circa 4,5 miliardi, con una riduzione del 2,6% rispetto al 2022.

Nel primo semestre 2024 calo ’single digit’ del giro d’affari

Nel secondo semestre del 2023 e nel primo del 2024, i ricavi del gruppo hanno cominciato a risentire del generale assestamento del mercato del lusso, soprattutto nella regione Asia ex-Japan e nella componente più accessibile dell’offerta, con un calo “single digit” del giro d’affari registrato nella seconda parte del 2023 e confermato nel primo semestre del 2024.

“Le nostre scelte commerciali e di business rimangono sempre orientate al rispetto dei valori del brand e della sua prospettiva di medio-lungo termine, senza forzature né sulle vendite né sui margini. Prova ne sia il contenimento degli aumenti dei listini prezzi“, ha commentato Giuseppe Marsocci, vicedirettore generale e chief commercial officer del gruppo Armani.

Raddoppiati gli investimenti in negozi e informatica

Nel 2023 gli investimenti del gruppo, legati alla ristrutturazione della rete di negozi diretti, e allo sviluppo della struttura digitale e informatica, sono raddoppiati rispetto al 2022, passando a 142,5 milioni da 70,5 milioni. Nonostante gli investimenti, la struttura finanziaria e patrimoniale del gruppo è rimasta solida: a fine 2023 le disponibilità liquide nette e gli investimenti finanziari erano pari a 1.034 milioni (1.101 milioni a fine 2022), mentre il patrimonio netto era pari a 2.100 milioni, corrispondente al 50% circa delle attività totali. “Anche il 2023, pur con il rallentamento della seconda parte dell’anno e le molteplici criticità del contesto internazionale” ha sottolineato Giorgio Armani, presidente e amministratore delegato del gruppo, “si è concluso con un segno positivo, confermando la solidità del gruppo. Rimango fermamente convinto che operare in un’ottica di continuità, seguendo un approccio concreto, coerente, che prescinde dalle mode del momento e dalle circostanze di mercato e incentrato sui principi che da sempre sono alla base della mia filosofia creativa e manageriale, sia l’unico modo per affrontare le sfide e gli imprevisti che caratterizzano lo scenario attuale. Ci sentiamo più che pronti ad affrontare anche il rallentamento del mercato senza voler massimizzare il profitto a tutti i costi e ogni anno”.

La collezione estiva non sarà presentata a Milano: Re Giorgio sceglie New York

Il designer, che ha da poco festeggiato il suo 90esimo compleanno, mentre si delineano i suoi prossimi progetti, ha deciso di non sfilare a Milano durante la fashion week , come di consueto, con la sua nuova collezione donna primavera/estate 2025: la presenterà invece a New York, in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo building al numero 760 di Madison Avenue, prevista il 17 ottobre. Lo stabile, il cui progetto di ristrutturazione è stato presentato nel 2019, è stato interamente ripensato per includere unità residenziali, l’Armani/Ristorante e le nuove boutique Giorgio Armani e Armani/Casa. “Sono felice di tornare a New York per celebrare un progetto molto importante. La mia presenza in questa città, ha sottolineato Armani, è sempre stata significativa e ha segnato momenti fondamentali della mia carriera. L’apertura di Madison Avenue è un traguardo personale importante perché concretizza la mia visione dello stile nella città che forse per prima l’ha davvero accolta”. Fu infatti già negli anni ’80 che il nome di Armani divenne noto nel mercato statunitense, un nuovo tipo di eleganza indossato dalle stars di Hollywood. Una nomea che nel 1982 lo fece ‘atterrare’ sulla ormai celebre copertina del Time, dal titolo “Giorgio’s gorgeous style”.

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