Si avvicina lo spettro del default tecnico per l’Argentina, e ne risentono oggi i mercati finanziari sudamericani dopo la decisione del tribunale federale di New York, che ha ordinato al paese di risarcire i detentori di obbligazioni che non avevano aderito, dopo il default del 2001, alla ristrutturazione imposta dal governo sui titoli di stato.
Il giudice Thomas Griesa ha quindi ordinato il risarcimento, che ammonta a circa 1,3 miliardi di dollari, a favore di fondi speculativi che invece Buenos Aires ha sinora tentato di discriminare, innescando la denuncia dei detentori.
L’Argentina rischia quindi di non riuscire a pagare la tranche in scadenza, pari a 3,14 miliardi di dollari, che aveva in programma di versare per bond e interessi che matureranno il 15 dicembre.
L’unica speranza, per Cristina Kirchner, sarebbe quella di ottenere ragione in appello.
In avvio delle contrattazioni, i warrant denominati in dollari indicizzati al Pil perdono l’8,8%, mentre quelli denominati in Pesos scendono del 4,9%.
In forte calo anche il mercato azionario, che cede il 2,9%. Secondo Alberto Bernal, di Bulltick Capital Markets, la sentenza del tribunale di New York aumenta le possibilità che l’Argentina faccia default sui warrant e altri bond emessi in base alla legge di New York.