Ribaltone in Argentina. Alle primarie che si sono tenute domenica in vista delle elezioni presidenziali del prossimo 27 ottobre, il presidente in carica, Mauricio Macri, è stato nettamente sconfitto da Alberto Fernandez, candidato dell’opposizione peronista.
A conteggio ultimato è emerso un distacco di oltre 15 punti percentuali: la coalizione “Fronte di tutti” (Frente de Todos) di Fernandez e dell’ex presidente Cristina Fernandez de Kirchner ha raccolto 10,6 milioni di voti, pari al 48,86% del totale, mentre la coppia Macri-Miguel Angel Pichetto di “Insieme per il cambiamento” (Juntos por el Cambio) si è fermata a 7,2 milioni di voti, il 33,27%.
Macri è conservatore ed è il figlio di uno degli uomini più ricchi del paese. Quattro anni fa vinse le presidenziali promettendo di far ripartire l’economia argentina con l’apertura ai mercati internazionali. Poi però si è ritrovato a dover gestire una nuova crisi economica, che lo ha costretto a chiedere l’intervento del Fondo Monetario Internazionale e a imporre una serie di misure di austerità. Fernández è invece l’ex capo di gabinetto di Cristina Kirchner e di suo marito Nestor, morto nel 2010. È un professore universitario di diritto ed è considerato un peronista moderato. Come sua vice ha scelto proprio Cristina Kirchner, presidenta argentina dal 2007 al 2015.