Eurostat ha pubblicato le prime stime del commercio di beni dell’Area Euro con il resto del mondo. A marzo 2013 è stato registrato un surplus di 22,9 miliardi di euro, contro 6,9 dello stesso periodo dell’anno precedente, mentre lo scorso febbraio la bilancia commerciale presentava un avanzo di 10,1 mld, contro 1,2 dello stesso mese nel 2012. si è inoltre registrato un aumento dell’export del 2,8%, laddove le importazioni sono calate dell’1%. Guardando dalla prospettiva comunitaria, invece, le stime di marzo parlano di un surplus UE di 15,8 mld, contro –8,2 nello stesso periodo dell’anno precedente, mentre a febbraio gli introiti registrati sono incrementati di 1,7 mld, contro un disavanzo di 13 mld l’anno scorso. In questo scenario, l’export UE di marzo è salito di 3,4%, mentre le importazioni sono scese di 1,1%.
Nel corso del periodo considerato il deficit prodotto dall’interscambio di energia è sceso a 66,2 mld, contro –71,7 mld dei primi mesi del 2012, mentre i saldi positivi registrati dai flussi di beni industriali è salito a 49,9 mld da 41,1 mld, grazie alla generale diminuzione delle importazioni (fanno eccezione Turchia e Russia, rispettivamente +6% e +2%), in particolare da Norvegia, Giappone (-14% per entrambi) e Brasile (-12%). D’altro canto, l’incremento delle esportazioni ha interessato maggiormente Svizzera e Turchia (+11% per entrambi), mentre è sceso considerevolmente nei confronti dell’India (-10%). E se, da una parte, il surplus è aumentato nei confronti di USA, Svizzera e Turchia, dall’altra il disavanzo si è mantenuto pressoché stabile nell’interscambio con la Russia.
Dando uno sguardo agli Stati membri, i saldi positivi maggiori sono stati registrati in Germania (+30,4 mld), Olanda (+9,3 mld) e Irlanda (+5,1 mld), i deficit più pesanti hanno colpito Regno Unito (-17,9 mld) e Francia (-15,3 mld).