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Arbitro bancario: ricorsi -18%, domina la cessione del quinto

FIRSTonline

Continua a calare il ricorso degli italiani all’Arbitro bancario finanziario, l’organismo per la risoluzione stragiudiziale delle controversie nato per iniziativa della Banca d’Italia. Stando all’ultima relazione annuale sull’attività dell’Abf, nel 2019 i ricorsi pervenuti sono stati 22.059, il 18% in meno del 2018. A questa tendenza ha contribuito l’allineamento delle banche agli orientamenti consolidati dei Collegi, che ha reso in molti casi non necessario il successivo ricorso all’Arbitro.

A diminuire sono stati soprattutto i ricorsi in tema di estinzione anticipata dei finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio o della pensione (-39%), che tuttavia continuano a rappresentare la metà (il 48%) del totale dei ricorsi.

Il calo di queste controversie è stato determinato principalmente dall’adozione da parte delle banche degli orientamenti della Banca d’Italia relativi alla vigilanza sui prestiti contro cessione del quinto. In questo ambito, l’anno scorso l’Arbitro bancario finanziario ha assunto 27.346 decisioni, un dato in calo del 17% rispetto al 2018. Nel 58% dei casi l’esito è stato a favore dei clienti, con l’accoglimento totale o parziale delle richieste (37%), oppure con la soluzione del caso attraverso un accordo tra le parti (21%).

“L’attività continua a essere intensa: è proseguita a ritmi sostenuti anche nel periodo emergenziale e rilevante è il supporto organizzativo fornito dalle sedi della Banca”, spiega Alessandra Perrazzelli, vicedirettrice generale della Banca d’Italia, precisando che la durata media di una procedura davanti all’Abf è di 209 giorni, “in forte miglioramento rispetto agli anni precedenti”, anche se “ci sono margini per una riduzione ulteriore: concentreremo gli sforzi di tutti gli attori per ridurre i tempi di risposta ai clienti”.

Quest’anno, ricorda ancora Perrazzelli, l’Arbitro bancario finanziario ha raggiunto i dieci anni di attività nei quali “ha ricevuto 146 mila istanze dai clienti e ha adottato circa 132.000 decisioni. Il tasso di adesione degli intermediari alle decisioni dei Collegi è prossimo al 100%. Soltanto con riferimento agli ultimi quattro anni, ai ricorrenti sono stati riconosciuti più di 83 milioni”.

L’Abf, conclude Perrazzelli, è “uno strumento a disposizione di tutti i clienti di banche e finanziarie, sostanzialmente gratuito, più rapido nella risposta rispetto ai tempi della giustizia ordinaria e attivabile online attraverso un portale, senza l’assistenza di un legale”.

In questo video, la Banca d’Italia spiega come fare ricorso all’Arbitro bancario finanziario.

Intanto, va avanti la collaborazione fra Bankitalia e l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) per l’istituzione di un arbitro assicurativo.

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