Il record tanto atteso è arrivato. Quella di Saudi Aramco è la più grande Ipo della storia a livello globale. La compagnia saudita ha fissato il prezzo finale della quotazione al massimo della forchetta: 32 riyal, pari a 8,53 dollari per azione.
SAUDI ARAMCO: TUTTO SULL’IPO DEI RECORD
A queste cifre, Aramco incasserà almeno 25,6 miliardi di dollari (per l’1,5% delle azioni sul mercato), cui però potrebbero aggiungersi altri 4,2 miliardi di dollari di greenshoe. Gli advisor sottolineano che, in caso di totale o parziale esercizio dell’opzione al 15% da parte degli investitori, l’ammontare potrebbe salire fino a 29,4 miliardi di dollari.
Non è però tutto oro quello che luccica: a questo prezzo Aramco avrà una valorizzazione intorno a 1.700 miliardi di dollari, ben al di sotto del target iniziale fissato dal principe ereditario Mahammad Bin Salman, pari a 2mila miliardi di dollari. Cifre da capogiro che ben si adeguano a un gigante petrolifero che nel 2018 ha fatturato 356 miliardi di dollari e che lo scorso settembre ha certificato un totale di 300.000 miliardi di metri cubi di riserve di gas e di circa 250 miliardi di barili di riserve petrolifere accertate, pari al 15,7% delle riserve mondiali di petrolio.
L’avvio delle contrattazioni a Tadawul, la Borsa saudita, è stato fissato per mercoledì 11 dicembre, una data che rappresenta la realizzazione concreta di uno dei punti cardine del programma “Vision 2030”, lanciato da bin Salman allo scopo di diversificare l’economica dell’Arabia Saudita, oggi dipendente in maniera quasi totale dagli idrocarburi. Con quest’operazione Riyad potrà incassare denaro fresco da investire in crescita e sviluppo.
LE 10 IPO PIÙ GRANDI DI SEMPRE
Facile comprendere dunque i motivi per cui l’Ipo di Aramco rappresenta l’operazione di mercato più attesa del 2019. La storia è stata fatta, anche se le numerose difficoltà vissute e i continui rinvii al collocamento hanno più volte fatto dubitare che il record sarebbe arrivato.
Come detto, Aramco ha raccolto 25,6 miliardi che potrebbero diventare 29,4 con la greenshoe. 4,4 miliardi in più di quanto incassato da Alibaba che fino a ieri deteneva il primo posto nella classifica mondiale delle Ipo con 25 miliardi di dollari. Attenzione però, perché il colosso cinese dell’e-commerce doveva il suo primato non alla quotazione di poche settimane fa sulla Borsa di Hong Kong, ma a quella del 19 settembre 2014 sul NYSE. Negli ultimi anni in molti hanno tentato di raggiungere e battere Alibaba. Colossi di fama mondiale attivi nelle telecomunicazioni, nella tecnologia, nell’energia. Nessuno ci è mai riuscito. Doveva arrivare la prima compagnia petrolifera mondiale per sovvertire una classifica in cui a dominare (numericamente) sono ancora i giganti statunitensi, ma in cui l’Asia comincia a farsi largo con prepotenza. Tra le prime 10 Ipo più grandi della storia figurano infatti 4 aziende Usa, 2 cinesi, 2 giapponesi e solo 1 europea.
Menzione speciale per l’italiana Enel, unica società del vecchio continente presente in una lista che la vede tra i principali protagonisti da vent’anni. L’offerta pubblica iniziale della società guidata da Francesco Starace risale al 1999 e incassò una cifra record per quel periodo: 17,4 miliardi di dollari.
Di seguito ecco la Top 10 delle Ipo più grandi della storia.
Posizione | Società | Raccolta (dollari) | Anno |
1 | Saudi Aramco (Cina) | 25,6 miliardi (29,4 con greenshoe) | 2019 |
2 | Alibaba (Cina) | 25 miliardi | 2014 |
3 | Softbank (Giappone) | 23,5 miliardi | 2018 |
4 | ICBC (Cina) | 21,9 miliardi | 2006 |
5 | Aia Group (Usa) | 20,5 miliardi | 2010 |
6 | Visa (Usa) | 19,6 miliardi | 2008 |
7 | NTT Mobile (Giappone) | 18,4 miliardi | 1998 |
8 | General Motors (Usa) | 18,1 miliardi | 2010 |
9 | Enel (Italia) | 17,4 miliardi | 1999 |
10 | Facebook (Usa) | 16 miliardi | 2012 |