Ricordate quando la nuvola era solo una parola per “poeti e navigatori” e MobileMe -una raccolta di servizi online e software gestibili anche attraverso iPhone- di fatto una prova generale per la convergenza tra computer e telefonino?
Da oggi, Apple lancia iCloud.com beta per gli sviluppatori e da settembre gratuito per nuovi e vecchi utenti della mela. Le applicazioni web includono Mail, Calendar, Contacts, Find my iPhone, iWork e il nuovo iPhoto 9.2 che verrà. Il tutto sempre sincronizzato e gestibile da remoto, quindi con la possibilità di aggiornare costantemente anche i documenti oltre ai propri files su iTunes, a prescindere dal dispositivo e dal luogo in cui ci si trova: finalmente un Cloud in cui anche i non nativi digitali e gli utilizzatori comuni possono orientarsi.
Apple punta sulla semplicità, sull’affidabilità di funzionamento e sull’interfaccia verso l’utente sviluppando molte idee per il design e la fruibilità sia dall’esperienza fatta con MobileMe sia dall’interfaccia iOS dell’iPad.
I prezzi per gli utenti Mac: primi 5 GB gratuiti, ma per avere ulteriori 10 GB servono 16 Euro all’anno, per avere 20 GB si pagano 32 Euro, mentre per avere 80 GB bisogna pagare 80 Euro all’anno. Comunque un miglior affare rispetto ai circa 70 Euro precedenti per i 20 GB di iDisk storace di MobileMe.
Il beta di iCloud.com richiede di installare OS X Lion 10.7.2 developer beta prima di poter usare iCloud per OS X Lion beta 5, quindi se non siete degli sviluppatori per il momento dovrete attendere fino a settembre prossimo quando probabilmente verrà reso disponibile al pubblico anche iOS5.
E non basta, Apple lancia da oggi anche in Italia Skype per iPad.
Mentre Google si sta già muovendo e diversi indizi stanno arrivando e arriveranno dai risultati di Google+ e Android, ci si aspetta invece di capire quale Cloud Microsoft stia costruendo su Windows 8.
Chiunque rimarrà o sarà il nuovo protagonista dello spazio digitale, è certo che, come anticipai qualche anno fa nel lancio di un nuovo servizio di grande successo in Asia, ci stiamo muovendo, in Italia più lentamente di altri Paesi, verso un nuovo stile di vita.
