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Apple sotto pressione: Ue chiede di aprire il sistema iOS. Cosa può cambiare ora

FIRSTonline

L’Unione europea continua la sua “battaglia” contro i colossi del big tech. La Commissione europea ha avviato due procedimenti formali per garantire che Apple rispetti i suoi obblighi di interoperabilità previsti dal Digital markets act (Dma). Questi provvedimenti mirano a consentire a sviluppatori e aziende terze di interagire liberamente con i sistemi operativi iOS e iPadOS, contribuendo così a un mercato digitale più equo e competitivo.

Le richieste principali riguardano due aspetti fondamentali. In primo luogo, Apple deve garantire un’interoperabilità efficace delle funzionalità di connettività di iOS, che sono essenziali per dispositivi connessi come smartwatch, cuffie e visori per realtà virtuale. È fondamentale che anche funzioni come notifiche e associazione di dispositivi siano accessibili agli sviluppatori esterni.

In secondo luogo, la Commissione richiede che Apple stabilisca un processo chiaro, tempestivo ed equo per gestire le richieste di interoperabilità da parte di sviluppatori e terze parti. Questo assicurerà che tutti gli sviluppatori abbiano un percorso prevedibile per integrare le loro applicazioni nei sistemi iOS e iPadOS.

Gli obiettivi del Digital markets act

Il Digital markets act è entrato ufficialmente in vigore il 7 marzo 2024. Questo regolamento europeo è stato concepito per regolamentare i “gatekeeper” digitali, ossia le aziende che esercitano un potere significativo nel mercato digitale, e mira a garantire un libero accesso al mercato e a regolare lo sviluppo di internet.

Il Dma si applica a piattaforme che soddisfano specifici criteri, tra cui un fatturato annuo di almeno 7,5 miliardi di euro nell’Ue negli ultimi tre anni, una valutazione di mercato superiore a 75 miliardi di euro, almeno 45 milioni di utenti finali mensili e 10.000 utenti aziendali nell’Ue. Le sei aziende interessate, definite “gatekeeper”, sono Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (TikTok), Meta (Facebook, Instagram e WhatsApp) e Microsoft. Queste aziende dovranno conformarsi alle nuove regole, con sanzioni che possono arrivare fino al 10% del loro fatturato globale in caso di violazione, cifra che può raddoppiare in caso di recidiva.

Il Dma impone ai gatekeeper di separare alcuni servizi e di introdurre funzionalità che rispettino le normative europee, come la creazione di nuove schermate per aggiornare le preferenze degli utenti e nuove opzioni per l’utilizzo dei servizi.

Apple, essendo uno dei principali attori nel settore, è obbligata a garantire l’interoperabilità con i propri sistemi operativi. Questo implica che gli sviluppatori esterni dovranno avere la possibilità di creare applicazioni e servizi in grado di funzionare efficacemente su iPhone e iPad, superando i confini dell’ecosistema proprietario di Apple.

I procedimenti richiesti dall’Ue

Il primo procedimento si concentra sulle funzionalità di connettività di iOS, essenziali per dispositivi connessi come smartwatch, cuffie e visori per realtà virtuale. La Commissione Europea sta lavorando per stabilire come Apple possa garantire un’interoperabilità efficace per funzioni critiche, quali notifiche, associazione di dispositivi e connettività.

Il secondo procedimento riguarda il sistema che Apple ha implementato per gestire le richieste di interoperabilità da parte di sviluppatori e terze parti. È fondamentale che questo processo sia trasparente e tempestivo, affinché gli sviluppatori possano avere accesso a percorsi chiari e prevedibili per integrare le loro applicazioni nei sistemi Apple.

Vestager: “Garantire mercati digitali equi e aperti”

Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione, ha affermato: “Oggi è la prima volta che utilizziamo procedimenti di specificazione ai sensi del Dma per guidare Apple verso una conformità effettiva ai suoi obblighi di interoperabilità attraverso un dialogo costruttivo.” Questo approccio mira a garantire mercati digitali equi e aperti, fornendo chiarezza a sviluppatori, terze parti e alla stessa Apple”. “Continueremo” – conclude la vicepresidente – “il nostro dialogo con Apple e consulteremo le terze parti per garantire che le misure proposte funzionino nella pratica e soddisfino le esigenze delle imprese.”

Cosa può cambiare per gli utenti

Con l’apertura del sistema operativo iOS a sviluppatori esterni, gli utenti della Mela avranno la possibilità di scaricare e utilizzare applicazioni al di fuori dell’ecosistema di Apple. Questo cambiamento rappresenta un’importante evoluzione per i consumatori, che potranno accedere a una gamma più ampia di servizi e funzionalità, aumentando la loro libertà di scelta.

La Commissione prevede di concludere i procedimenti entro sei mesi dalla loro apertura. Durante questo periodo, verranno comunicati ad Apple i risultati preliminari e le misure richieste per garantire la conformità. Un riepilogo delle conclusioni preliminari sarà pubblicato per permettere a terze parti di fornire commenti e feedback.

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