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Apple non fa come Meta e non si adegua a Trump: il cda mantiene le politiche di inclusione

Apple vuol continuare a mantenere i programmi di equità e inclusione: una presa di posizione che arriva dopo quella, contraria, di Meta. Con l’avvicinarsi dell’insediamento di Trump alla presidenza, molte grandi aziende Usa, tra cui McDonald’s, Ford e Walmart, hanno annunciato la fine delle loro politiche dedicate alla diversità

Apple non fa come Meta e non si adegua a Trump: il cda mantiene le politiche di inclusione

Il consiglio di amministrazione di Apple ha raccomandato agli azionisti di votare contro la proposta di porre fine ai programmi di diversità, equità e inclusione (Dei) dell’azienda dopo che il centro nazionale per la ricerca sulle politiche pubbliche, un think tank conservatore, ha proposto di abolirli. Lo riportano i media americani. Si tratta di una mossa in controtendenza rispetto agli altri giganti del tech – da Amazon a Meta – che si sono invece sbarazzati delle loro politiche per la diversità a pochi giorni dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

“La proposta vuole, in modo inappropriato, limitare la capacità di Apple di gestire le proprie operazioni aziendali ordinarie, le persone, i team e le strategie”, si legge in una nota del cda nel quale si sottolinea che l’azienda “offre pari opportunità e non discrimina nelle assunzioni, nella formazione o nella promozione”. La proposta sarà sottoposta al voto degli azionisti durante l’assemblea generale annuale di Apple il 25 febbraio.

Secondo il gruppo che ha portato avanti la proposta di abolizione, i programmi a favore della diversità nelle assunzioni espongono le aziende a potenziali azioni legali, in seguito a una decisione della Corte Suprema contro la discriminazione positiva nelle università. Tuttavia, il cda ha tirato dritto e ha respinto questa argomentazione, sottolineando che Apple dispone di un programma “ben consolidato” per garantire il rispetto della legge.

Nel frattempo è emerso che la retribuzione del Ceo di Apple, Tim Cook, nel 2024 è aumentata del 18% rispetto all’anno precedente, arrivando a sfiorare i 75 milioni di dollari, di cui 58,1 milioni in premi azionari, 12 milioni in compensi derivanti da piani di incentivi non azionari e il resto da altri compensi. Nel 2022 era stata di 99 milioni di dollari.

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