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Apple: multa record dell’Ue da 1,8 miliardi per lo streaming musicale. Ecco perché l’Antitrust dà ragione a Spotify

L’Europa ha inflitto ad Apple una multa record per abuso di posizione dominante tra gli utenti iOS. La società di Cupertino replica: “Nessuna prova di danni ai consumatori, faremo ricorso”

Apple: multa record dell’Ue da 1,8 miliardi per lo streaming musicale. Ecco perché l’Antitrust dà ragione a Spotify

Spotify 1, Apple 0. L’Antitrust dell’Unione europea ha deciso di colpire duro con una multa record da 1,8 miliardi di euro alla grande azienda californiana, accusandola di pratiche sleali nel mercato dello streaming musicale. La Commissione Ue ha parlato di “condizioni commerciali sleali”, puntando il dito contro la casa di Cupertino per aver impedito agli sviluppatori di app di streaming musicale di informare gli utenti di iPhone e iPad su alternative più convenienti al di fuori dell’ecosistema Apple. Cio è illegale secondo le norme antitrust dell’Ue. Ma vediamo cosa è successo.

Lo scontro Spotify-Apple: ecco cosa è successo

Spotify, l’ex startup svedese fondata da Daniel Ek, è diventata la piattaforma leader a livello globale in questo nuovo business dello streaming musicale, un anno prima si era quotata in borsa con grande successo tra gli investitori. Anche Apple decide di partecipare, lanciando nel 2015 Apple Music, erede del famoso iTunes. E inizia a mettere in atto pratiche per indirizzare i possessori di iPhone verso la sua piattaforma di streaming, a scapito della concorrenza.

L’11 marzo 2019 Spotify presenta un esposto contro l’azienda californiana alla Commissione europea: secondo gli avvocati della società svedese, la Mela avrebbe creato una situazione “insostenibile”, imponendo regole in costante evoluzione e una “tassa” del 30% sulle applicazioni concorrenti con Apple Music. Queste circostanze avrebbero portato Spotify ad aumentare “artificialmente” i costi degli abbonamenti mensili per il suo servizio premium tramite l’App Store di Apple.

Maxi multa ad Apple per abuso di posizione dominante

La multa da 1,8 miliardi di euro è una chiara dimostrazione della determinazione dell’Ue nel mettere fine a queste pratiche. La vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, ha dichiarato: “Per un decennio, Apple ha abusato della sua posizione dominante nel mercato della distribuzione di app di streaming musicale attraverso l’App Store. Lo ha fatto impedendo agli sviluppatori di informare i consumatori sui servizi musicali alternativi e più economici disponibili al di fuori dell’ecosistema Apple. Questo è illegale. Secondo le norme antitrust dell’Ue, quindi oggi abbiamo multato Apple per oltre 1,8 miliardi di euro”.

Se la multa non ha stupito, l’importo ha lasciato tutti a bocca aperta, superando di gran lunga le indiscrezioni di stampa che parlavano di 500 milioni. Nel fissare l’importo, la Commissione ha tenuto conto della durata e della gravità dell’infrazione oltreché del fatturato totale e della capitalizzazione di mercato di Apple. E ha inoltre tenuto conto del fatto che la Mela “ha fornito informazioni errate nell’ambito del procedimento amministrativo”.

Ma la storia non finisce qui. Oltre alla multa, Vestager ha anche emesso l’ordine a carico di Apple di rimuovere le restrizioni che impediscono a Spotify e ad altri servizi di streaming musicale di mostrare agli utenti altre opzioni di pagamento al di fuori dell’App Store.

La difesa di Apple e il nuovo scenario

La risposta di Apple non si è fatta attendere. Cupertino ha ribattuto che l’App Store non ostacola la concorrenza nel mercato della musica digitale e ha respinto le accuse, sostenendo che la Commissione europea non ha trovato prove credibili di danni ai consumatori. Non è mancata il riferimento alla società svedese: “Il principale sostenitore di questa decisione, e il più grande beneficiario, è Spotify, una società con sede a Stoccolma, in Svezia. Spotify ha la più grande app di streaming musicale al mondo e ha incontrato la Commissione europea più di 65 volte durante questa indagine”. Lo ha affermato Apple in una nota annunciando di presentare ricorso contro la decisione dell’istituzione europea.

Nel premercato a Wall Street, il titolo Apple perde più dell’1%.

Il Digital Markets Act

Ma questo non è tutto. Il colpo di scena arriva proprio mentre il Digital Markets Act si appresta ad entrare in vigore, un nuovo regolamento che coinvolge le Big Tech come Alphabet (Google), Amazon, ByteDance (TikTok), Meta (Facebook), Microsoft e proprio Apple. A partire dal 7 marzo, gli sviluppatori, inclusi Spotify, potranno finalmente condividere con gli utenti dettagli su offerte, promozioni e modalità di pagamento senza essere vincolati dalle restrizioni imposte dai giganti tecnologici.

Si prospetta un cambiamento epocale nel modo in cui gli utenti possono accedere e scegliere i servizi di streaming musicale, e questo potrebbe rivoluzionare il panorama più di quanto non faccia la multa in sé. Lo scontro tra Apple e Spotify, quindi, è solo l’inizio di un nuovo capitolo nel mondo dello streaming digitale.

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