L’allarme rosso è piovuto sulle Borse dopo la chiusura di Wall Street. Apple ha annunciato di aver rivisto al ribasso le stime sui ricavi del primo trimestre a fronte del calo delle vendite in Cina, provocate, come ha sottolineato lo stesso ceo, Tim Cook, dalle tensioni commerciali con gli Usa.
L’effetto è stato immediato. Il titolo Apple, negli scambi after hours, è arretrato dell’8%. Il valore di mercato del produttore di i Phone è scivolato sotto i 700 miliardi di dollari, ovvero 300 miliardi abbondanti sotto i massimi. E a Wall Street non sono molti a ritenere che oltre ai dazi, il gruppo soffra di altri problemi, a partire dalla saturazione del mercato.
L’impatto però è stato violento:
LA VALUTA DI TOKYO SALE ALLE STELLE
I futures sull’indice S&P 500 hanno subito un calo dell’1,5%.
Perdono colpi in Asia i fornitori della Mela: Foxconn, il colosso di Taiwan, arretra del 2,1%, fa peggio la coreana Hynix -3,6%. Samsung Electroniscs – 1,8%.
Arretra anche la Borsa di Hong Kong -0,3%, i listini cinesi, partiti in rialzo, chiudono a -0,1%.
Sale invece l’Australia +1,3% per merito della svalutazione del dollaro locale, in calo assieme allo yuan cinese.
L’effetto più rilevante riguarda il forte incremento dello yen, il ben rifugio per eccellenza. La valuta di Tokyo (la Borsa è ancora chiusa) ha reagito alla notizia con un balzo del 3,5% fino a 104,96 sul dollaro salvo poi limitare i guadagni all’1,5% a 107,20.
I rovesci della Mela si sono materializzati dopo la chiusura di Wall Street, in rialzo al termine di una giornata contrastata: Dow Jones +0,08%, S&P 500 +0,13%. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,46%.
IL PETROLIO SALVA WALL STREET MA STAMANE E’ IN CALO
Buona parte del merito del rimbalzo è dovuto al recupero del settore energia +2,4%, al traino della ripresa del petrolio. Ma a destare attenzione è stato il tonfo di Tesla, che ha aperto il 2019 cedendo oltre l’8%, dopo i dati deludenti sulle vendite del modello 3 e l’annuncio del taglio dei prezzi negli Usa.
SOFFRE TRUMP, BOVESPA ALLE STELLE PER BOLSONARO
Sempre più agitato il fronte politico. Oggi i democratici prendono il controllo della Camera e presenteranno il budget che non prevede stanziamenti per il muro alla frontiera con il Messico. Donald Trump, che non intende cedere, ha promosso un incontro con i leader del Congresso ma ha dovuto incassare il duro attacco dell’ex candidato presidenziale repubblicano Mitt Romney, che oggi giurerà come senatore. Immediata la risposta del presidente Usa: “Io ho vinto alla grande, lui no. Preferirei che si dedicasse alla sicurezza dei confini” .
Da segnalare il record storico registrato ieri sera dal listino della borsa brasiliana (+3,5%), accompagnato anche da un balzo del 3,3% del Real, la valuta locale dopo l’insediamento del neo-presidente Bolsonaro.
TENGONO LE BORSE UE, MILANO RECUPERA DUE PUNTI NEL FINALE
Partenza dell’anno in salita per le Borse dell’Eurozona, frenate dal rallentamento dell’economia emerso dagli indici Pmi. Ma, complice il livello modesto dell’attività e la spinta dell’apertura di Wall Street, i listini azionari hanno prima limitato i danni poi, con l’eccezione di Parigi, ritrovato il segno più. Ma, nel primo giorno di attività dopo la fine degli acquisti del Qe, a dominare i mercati è stata la corsa ai Bund, in omaggio all’avversione crescente al rischio che caratterizza i mercati.
- Piazza Affari, dopo aver perduto fino a due punti percentuali in mattinata, ha recuperato posizioni fino a chiudere in terreno positivo: +0,04% a 18.330 punti. L’effetto del commissariamento di Carige ha avuto un impatto (limitato) solo sul settore bancario. L’amministrazione straordinaria disposta dalla Bce è il primo provvedimento di questo tipo da quando la Bce ha assunto la supervisione unica delle principali banche dell’euro.
- Copione simile a Madrid +0,09% e Londra +0,05%.
- Leggermente più tonica Francoforte +0,24% nonostante la frenata della congiuntura. dicembre la crescita del settore manifatturiero tedesco ha rallentato ancora e i nuovi ordini sono scesi sui minimi da quattro anni. L’indice Pmi è sceso a 51,5 punti, minimo da quasi tre anni, da 51,8 di novembre. Si avvicina pericolosamente la soglia dei 50 punti che separa contrazione da espansione.
- Parigi inaugura l’anno con una flessione dello 0,87%.
CORSA AI BENI RIFUGIO: LO SCHATZ RENDE -0,65%
- Ben più dinamico il mercato obbligazionario. Il rendimento del decennale tedesco è sceso ai minimi dall’aprile 2017 a quota 0,17%. Lo Schatz, il titolo a due anni, è scivolato a -0,65%.
- Si difende anche il Btp decennale che ha terminato la seduta a 2,688% da 2,738%, toccando il nuovo minimo da luglio 2018
- Nel 2018 il Bund decennale ha guadagnato l’1,2%, una delle performance migliori della zona euro a livello di obbligazioni. Il Btp pari scadenza ha perso il 6% ma a partire da metà ottobre, in concomitanza con la riapertura del dialogo tra governo e Commissione Ue, il titolo ha messo a segno una performance del 9%.
- Lo spread Btp/Bund chiude a quota 253, poco sopra i 251 pb di fine anno, dopo una fiammata iniziale a 256 punti.
LA JUVENTUS DOMINA IN PIAZZA AFFARI MA L’AD PARATICI FRENA
Piazza Affari ha acciuffato il pareggio in extremis dopo aver inseguito per tutta la partita. Pardon, per tutta la seduta. Ma la metafora calcistica è giustificata dalla performance della Juventus +10,2%. Il titolo del club bianconero, anche perché sostenuto dalle voci sul possibile acquisto di Kylian Mbappé (smentito dall’ad Fabio Paratici) è stato l’unico a registrare per tutta la giornata il segno più.
Nel finale, però,oltre la metà dei 40 titoli dell’indice Ftse Mib ha chiuso con un segno positivo. A tirare la volata, sull’onda del recupero del petrolio sui mercati Usa, sono stati le utility in linea con l’andamento del comparto europeo dell’energia (+1,4%). Snam avanza del 3,17%, Terna +2,32%. A2A +1,97%. SUL CREDITO PESA IL BLACK OUT CARIGE. EXPLOIT DI DO BANK Non recupera per intero il settore bancario (-1,06% l’indice), traumatizzato in mattinata dalla notizia del commissariamento di Banca Carige, sospesa prima dell’inizio delle contrattazioni. Chiudono in rosso intorno al 2% per Bper Banca -2%, Ubi -1,6%, tra i potenziali candidati ad un ruolo nel salvataggio di Carige. Tra i big Intesa lascia sul terreno l’1,7%. Unicredit -1,2%. Fa eccezione Banco Bpm +0,98%.
Do Bank+8%. L’istituto ha rilevato l’85% di Altamira, operatore attivo nel mercato dei crediti ed asset immobiliari. In termini di valore d’impresa, l’operazione è stata valutata 412 milioni di euro. La quota di controllo è stata acquistata dai fondi Apollo, da Canada Pension Plan Investment Board e da Abu Dhabi Investment Authority.
DEBOLE FCA, OGGI I DATI USA
L’automotive limita i danni dopo un avvio in profondo rosso. Fiat Chrysler -0,8% ha recuperato la sbandata della mattina (-3,5%) provocata in parte dai dati riportati dall’associazione dei rivenditori americani di automobili: le immatricolazioni sarebbero diminuite di oltre il 2%, calo che si imputa all’aumento dei prezzi e dei tassi di interesse. A Borse chiuse sono stati diffusi i dati delle immatricolazioni in Italia: a dicembre +,96% ma il saldo dell’intero anno segna un calo del 3,11%. Il gruppo Fca ha registrato nell’intero 2018 immatricolazioni per 502.308 unità con un calo del 10,4% e una quota di mercato in calo al 26,3% dal 28,43%. Anche Ferrari -0,2% ha recuperato dal tonfo iniziale -3%. SAFILO ALLA RISCOSSA,GUBITOSI COMRA ALTRI TITOLI TIM Nel paniere principale in denaro anche Prysmian +3,44% e Telecom Italia +1,2%. Il ceo, Luigi Gubitosi, ha acquistato ulteriori 330mila azioni ordinarie a 48,04 centesimi. Nel lusso si distingue Tod’s +3,2% Numerosi gli exploit fuori dal listino principale.-Scocca l’ora della riscossa per Safilo +15%. L’aumento di capitale si è chiuso con adesioni pari all’80,7% per 121,1 milioni. Kepler ha alzato la raccomandazione a Hold da Reduce, target 0,80 euro. ] si mette in luce con un rimbalzo del 15%. Il titolo ha perso il 75% del valore negli ultimi 12 mesi. Rialzi a doppia cifra per Mondo TV +17% e Biesse +11%, Volano in orbita Chl che chiude in rialzo del 42% e, fuori dal listino ufficiale, Restart +50%.