Che non sia un momento propizio per Apple lo si vede dall’andamento del titolo, che solo nella seduta di ieri a Wall Street ha perso il 4%, scendendo complessivamente del 30% rispetto al suo massimo storico, di oltre 800 dollari per azione.
Ma la notizia è che a far tremare la mela morsicata è stato un semplice, per quanto roboante, rumor giornalistico: il Wsj ieri ha scritto di presunti tagli alla produzione di iPhone 5, in particolare di alcuni componenti come i pannelli Retina, i cui ordini sarebbero stati ridotti del 50%.
Per quanto l’indiscrezione sia vaga e non sia stata confermata, trova la sua plausibilità nell’effettivo calo delle vendite dell’ultimo melafonino, che è andato al di sotto delle attese.
Sempre secondo l’analisi del Wall Street Journal, Apple paga probabilmente lo scotto della concorrenza Android (con quel sistema operativo, Samsung ha fatto risultati record nel 2012), un piglio troppo conservatore per il suo iPhone 5, che in fondo ricalca il 4S con novità che forse non valgono il prezzo della spesa, e la smentita dell’arrivo di un melafonino low cost, quest’ultimo invece responsabile di un rialzo in Borsa, nella scorsa settimana.
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