X

Apple infiamma Wall Street, a Milano si scalda la battaglia per Fonsai

FIRSTonline

Apple +2,7% ma non solo. Wall Street ha allungato il passo verso nuovi livelli record grazie al sostegno di una raffica di notizie societarie positive. Il risultato sta nei nuovi record: il Nasdaq veleggia a quota 3.079ai massimi dal novembre 2000; il Dow Jones +0,1% è ben oltre quota 13 mila; lo S&P500, a quota 1.409, è a meno di dieci punti percentuali dal record assoluto dell’ottobre 2007.

Insomma, il messaggio che arriva dagli Usa è fin troppo chiaro: i capitali corrono verso gli assets azionari, il T bond, salito al 2,32% ai massimi da ottobre perde colpi al pari degli altri beni rifugio.

Dai dati macro americani giungono ancora notizie positive. L’indice Fed manifatturiero di Chicago, a gennaio è salito a 90,1 punti. Ma la corsa del Toro trae alimento dal listino più che dalle notizie macro.

Il simbolo del rally è, naturalmente, Apple (+45% da inizio anno) che da sola rappresenta il 19% circa del Nasdaq 100. L’annuncio del cambio di rotta nella politica rispetto ai soci è arrivato dopo l’ennesimo week end dei record in cui il mercato ha assorbito 3 milioni di “new iPad”. La decisione della società di Cupertino di “scaricare” ovvero “download 45 miliardi dollari tra dividendo e buy back (per 10 miliardi) sul mercato, assume un sapore quasi storico. Soprattutto nella cornice di un mercato che si è scrollato di dosso le paure appena passate.

Il boom di Apple,infatti, coincide con una raffica di annunci: Citigroup +1,3% dopo la vendita del 27% della Shangai Pudong Bank, Ups sale del 3,4% dopo aver annunciato l’acquisto di Tnt Express. Bank of America e Us Steel +6,4%, infine, dimostrano che l’ottimismo coinvolge ormai l’economia in tutti i settori chiave: tecnologia, logistica, acciaio e finanza.

Rialzi anche alla Borsa di Tokyo +0,12% mentre nel resto dell’Asia i listini hanno subito una battuta d’arresto a partire da Hong Kong -0,54%. Ha influito l’allarme del colosso minerario Bhp Billiton: la Cina sta frenando gli acquisti di ferro grezzo e di altri minerali di base, a conferma del rallentamento della congiuntura economica.

Ottimo esordio per il Btp Italia. Il primo titolo di Stato italiano venduto via online ha totalizzato, nel primo giorno d’offerta, richieste per 1,56 miliardi. Un risultato eccellente, visto che per ora gl investitori istituzionali sono stati alla finestra. Secondo gli espeti il rendimento del titolo a quattro anni si assesterà alla fine dell’operazione fissata per giovedì sera attorno al 4,5-5%.

Fonsai e la Milano Assicurazioni hanno pagato tra il 2003 e il 2010 40 milioni di euro a Salvatore Ligresti per attività di consulenza. È quanto emerge dalle 114 pagine delle relazione del collegio sindacale di Fonsai dopo la denuncia del fondo Amber su una lunga serie di operazioni con parti correlate. Anche questo ha animato l’assemblea che, con l’astensione di Palladio e Sator, ha approvato a larga maggioranza l’aumento di capitale per 1,1 miliardi, prima tappa nei voti di Mediobanca verso la fusione con Unipol che ieri ha approvato con maggioranza bulgara (il 99,8%) l’operazione sul capitale di sua spettanza. Oggi pomeriggio Palladio e Sator illustreranno agli analisti il piano alternativo per la compagnia.

Positiva MontePaschi +1,8%, dopo che la Fondazione ha designato ufficialmente Alessandro Profumo alla presidenza. Pesa sugli equilibri senesi lo “strappo” con il presidente della Fondazione Gabriello Mancini, che si è astenuto su Profumo ed ha votato contro la lista di nomi per il consiglio. Ma lo stesso banchiere, ormai residente nei sobborghi di Poggibonsi, si è già rassegnato alla diversità dell’istituto più antico del mondo.

La Borsa di Milano ha messo a segno un altro rialzo ed è proseguito il recupero del Btp: l’indice FtseMib ha chiuso in progresso dello 0,3% e il rendimento del bond governativo italiano a 10 anni è sceso di due punti base al 4,81%, lo spread con il Bund si è ridotto a 276 punti base.

Poco mosse le altre Borse europee: Londra e Francoforte hanno chiuso invariate, Parigi è scesa dello 0,4%.

Sotto i riflettori il titolo Eni +0,8%. Due i motivi: la promozione ad outperform da parte del Credit Suisse e i rumors sulla possibile cessione di alcune quote del giacimento in Mozambico, una delle scoperte più interessanti degli ultimi anni.

In testa al Ftse/Mib svettano Salvatore Ferragamo +3,3%, ai massimi dalla quotazione e Parmalat +3%. In grande evidenza anche Fiat Industrial +1,6% premiata dal giudizio di Mediobanca.

Tra i bancari, balzo del Credito Artigiano, salito del 22% dopo che la controllante Credito Valtellinese -9%, ha comunicato la fusione per incorporazione con la sua controllata ed ha rivisto i target del piano.

Mondadori è caduta in ribasso del 6% dopo la diffusione dei dati del 2011 e l’annuncio che nel 2012 non ci sarà dividendo.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati