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Apple infiamma il Nasdaq ma non contagia le Borse europee

L’ottimo andamento delle vendite di iPhone7 dà la carica ad Apple e trascina il Nasdaq – Meno eclatante la performance di Monsanto a Wall Street dopo il mega-deal di Bayer – Deboli i listini europei e Piazza Affari chiude sulla parità (-0.05%) – Attesa la fumata bianca per Morelli alla guida di Mps – Recuperano Fineco, Buzzi e Recordati – Vendite su banche, assicurazioni, auto e moda.

Apple infiamma il Nasdaq ma non contagia le Borse europee

In vista della riunione della Fed della prossima settimana, aumenta la volatilità sui mercati. Le Borse europee chiudono contrastate: Milano chiude attorno alla parità (-0,05%), Parigi -0,39%, Londra sale dello 0,12%, Francoforte -0,08% nel giorno dell’annuncio dell’acquisto di Monsanto da parte di Bayer per 66 miliardi di dollari.Lo spread Btp-Bund chiude in lieve rialzo a 127 punti base dai 125 di ieri con il rendimento che scende leggermente all’1,30% dall’1,31%.

In Italia l’Istat ha confermato l’inflazione di agosto in rialzo dello 0,2% e in flessione di -0,1% su base annua. Il risultato di due tendenze che si compensano. Da una parte, si attenua il calo tendenziale dei prezzi degli energetici non regolamentati e accelera la crescita di quelli degli Alimentari non lavorati, dall’altra i prezzi dei servizi relativi alle comunicazioni registrano un’inversione di tendenza e si azzera la crescita dei servizi relativi ai trasporti.

Sul fronte macroeconomico non ha aiutato il dato sulla produzione industriale europea. A luglio la produzione industriale nella zona euro è calata dell’1,1% rispetto a giugno e nella Ue è calata dell’1%. Lo rileva Eurostat. In Italia è aumentata dello 0,4% dopo -0,3% a giugno; in Germania è calata dell’1,9% dopo +1,3% a giugno, in Francia è calata di 0,6% dopo -0,7% a giugno.

Wall Street ha aperto poco sopra la parità. Il petrolio che ieri ha lasciato sul campo più del 3%, oggi chiude ancora in calo, nonostante la riduzione in attesa delle scorte Usa: Brent -1,61% a 46,34 dollari al barile, Wti -1,71% a 44,13 dollari al barile. Nella settimana conclusa il 9 settembre le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono calate a sorpresa di 559.000 unità a 510,798 milioni, mentre gli analisti attendevano un aumento di 5,4 milioni di barili, dopo la discesa di 14,513 milioni di unità precedente.

Sul fronte macroeconomico, i prezzi all’importazione di agosto sono risultati sotto le stime in calo dello 0,2% mentre è salito del 4,2% a 572,9 punti l’indice sui mutui rilasciato dalla Mortgage Bankers Association e relativo alla settimana al 9 settembre. L’indice sui nuovi prestiti per l’acquisto di abitazioni è cresciuto dell’8,6% a 237,3 punti. Il cambio euro dollaro è in salita dello 0,48% a 1,1270. 

A Piazza Affari corrono Buzzi Unicem +3,29%, Finecobank +3,24%, Recordati +2,14%. In fondo al Ftse Mib cede terreno Mps -1,97% nel giorno del cda per la nomina di Marco Morelli in sostituzione di Fabrizio Viola. Giù anche Ubi Banca -1,7%, Generali -1,68%, Fca -1,55%.

Banca Popolare di Milano cede l’1,25%. Il ceo della banca, Giuseppe Castagna, ha dichiarato che i limiti al diritto di recesso alla fusione con Banco Popolare, il cui prezzo è stato fissato ieri a 0,4918 euro, saranno stabiliti in febbraio o marzo, nel corso di un consiglio di amministrazione del soggetto postfusione.

Ancora rally per Anima +3,37% grazie alla speculazione sulle potenzialità del possibile polo dell’asset management costituito da Poste, Pioneer e dalla stessa Anima.

Telecom perde l’1,12% sui timori di un’entrata aggressiva di Iliad nel mercato italiano e nonostante le rassicurazioni del ceo Flavio Cattaneo e degli analisti. Secondo dei documenti consultati da Radiocor Plus, il gruppo francese di tlc controllato da Xavier Niel, che si appresta a rilevare le attività italiane cedute da Wind e Tre nell’ambito della loro fusione, ha preparato il terreno per l’avvio dell’operatività creando due veicoli ad hoc nel corso dell’estate. Il 26 luglio è stata costituita Iliad Holding Spa, mentre il 2 agosto è stata la volta di Iliad Italia Spa, controllata al 100% dalla prima. Lo statuto prevede “l’installazione, lo sviluppo e la gestione di apparati e impianti fissi e mobili, inclusi stazioni radio, antenne, collegamenti per comunicazioni… per fornire gestire, e commercializzare senza restrizioni di natura territoriale, servizi di comunicazione”.

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