Lo scossone arriva dalla Mela. Ieri sera, a mercati chiusi, Apple ha lanciato un messaggio elettrizzante ai mercati che hanno risposto con un rialzo dell’8 per cento delle azioni della società più capitalizzata al mondo.
A favorire il boom hanno contribuito: a) l’inattesa crescita delle vendite dell’iPhone (+5%); b) la decisione di aumentare da 60 a 90 miliardi il buyback delle azioni entro l’anno accelerando il piano da 130 miliardi entro il 2015; c) lo split delle azioni, per cui ogni socio riceverà 6 nuovi titoli per ciascuno già posseduto.
Le notizie in arrivo dalla Mela potrebbero compensare oggi lo shock per le brutte indicazioni in arrivo ieri dall’economia: le vendite di nuove case sono arretrate del 18% a marzo, un dato che ha favorito il ritracciamento dei listini dopo sei sedute al rialzo: S&P 500 -0,22%, Dow Jones -0,08% e Nasdaq -0,83%.
Al solito, la frenata delle Borse Usa, accentuata dal peggioramento della congiuntura cinese, si è riflessa sui mercati europei che pure in mattinata sono stati premiati dal buon dato Pmi di marzo (+1,1%): Francoforte ha chiuso a -0,58%, Parigi -0,74%. Ha fatto meglio Londra -0,11%. La Borsa peggiore è stata Piazza Affari -1,18%.
In Asia Tokyo ha aperto la seduta di oggi in lieve rialzo (+0,12%) mentre anche in Giappone parte la stagione delle trimestrali. Nei prossimi giorni sono attesi i conti di Canon, Panasonic, Honda e Ntt Docomo. A Hong Kong l’Hang Seng sale dello 0,05% e Shanghai cede lo 0,18%.
Cresce l’attesa (e il nervosismo) per il prossimo verdetto di Fitch: venerdì verrà aggiornato il rating Italia, oggi BBB+ outlook negativo. Oggi vanno in asta 3-3,5 miliardi di Ctz scadenza aprile 2016 e 750-1,5 miliardi di Btpei (titoli indicizzati all’inflazione europea). Lunedì prossimo asta Bot a 6 mesi per 7 miliardi.
Lo spread Btp/Bund risale a quota 157 bp, il rendimento del decennale è al 3,09%. Il Portogallo ha emesso il suo primo titolo a lungo termine in un’asta senza sindacato ottenendo un rendimento del 3,57% e una domanda di 3,4 volte l’offerta di 750 milioni di euro. Un successo che prepara l’uscita del Paese dal piano di aiuti attesa per il 17 maggio: sarebbe il secondo Paese dopo l’Irlanda a uscire dal piano di salvataggio.
A Milano le vendite hanno colpito un po’ tutti i settori. Sotto tiro tra le banche il Banco Popolare -4,82%, nel primo giorno di trattazione dei diritti ex aumento di capitale. Arretrano i due big Unicredit -2,25% e Intesa -1,6% dopo la risposta positiva della vigilia al memorandum sulla bad bank siglato con Kkr e Alvarez Marsal. In ribasso anche Bpm -2,5% e Ubi -2,4%.
Fa eccezione il Monte Paschi, con un balzo del 3,3% dopo la decisione di Goldman Sachs di cancellare l’istituto dalla lista dei titoli da vendere. E’ stato reso noto che Blackrock ha ridotto la quota nell’istituto al 3,4%. In terreno positivo anche Telecom Italia +0,90% grazie alle note positive del report di Kepler Chevreux.
Giornata difficile invece per gli industriali: Pirelli -2,40%, dopo il giudiio negativo di Hsbc. Arretrano Fiat -2,04% e Prysmian -1,21%. Tra e società del lusso continua la ripresa di Yoox +2,11%.