Le borse cinesi rallentano dopo il rally, ma il testimone è stato immediatamente raccolto da Wall Street, in forte rialzo sotto la spinta di tre fattori:
- l’arrivo del nuovo smartphone di Apple, il primo che adotta la tecnologia 5G;
- le offerte del prime day di Amazon, la giornata mondiale degli sconti;
- l’avvio delle trimestrali Usa, a partire oggi da JP Morgan e Citigroup.
Sembra passare in secondo piano, invece, il negoziato sul nuovo pacchetto di stimoli all’economia.
I mercati già guardano al dopo voto, dando per probabile la vittoria di Joe Biden: i 2.400 miliardi di dollari di aiuti già presentati dai Democratici alla Camera, se non arriveranno a novembre, arriveranno comunque a dicembre o a inizio 2021. Tanti segnali che favoriscono la corsa del Toro.
L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è sulla parità. Rallenta il rally dello yuan, frenato dalla decisione della banca centrale di permettere le vendite allo scoperto sulla moneta, a conferma che Pechino teme un’ondata d’euforia favorita dalla ripresa dell’economia. Dalla bilancia commerciale emerge il forte aumento dell’export (+10% a settembre) e dell’import (+13,2% contro una previsione di +0,5%).
I due listini più importanti Shanghai e Shenzhen hanno superato di nuovo i 10.000 miliardi di dollari di capitalizzazione, già toccati durante la bolla di cinque anni fa. Ma a dettare i tempi della corsa oggi è l’hi-tech: il presidente Xi, che in settimana si recherà a Shenzhen, ha destinato 1.700 miliardi di dollari all’industria dei semiconduttori nei prossimi cinque anni, con l’obiettivo di azzerare la dipendenza dalla tecnologia Usa.
Il Nikkei di Tokyo è in lieve rialzo. La Borsa di Hong Kong è stata chiusa per l’arrivo di un uragano. Il Kospi di Seul è in calo dello 0,2%, dopo una sequenza quasi ininterrotta di sedute in positivo che ha permesso all’indice di riferimento della Borsa della Corea del Sud di guadagnare quasi il 6%. I produttori di chip, il segmento di maggiore rilevanza per il listino, si sono rimessi a salire, già scontando il successo dei novi prodotti Apple.
Il titolo della Mela è stato uno dei punti d forza del Nasdaq: +6,4% in una sola seduta (ovvero 128 miliardi di capitalizzazione in più) grazie anche agli acquisti dei piccoli investitori sulle piattaforme per Robinhooders a commissioni zero. In un solo giorno sono stati acquistati quattro milioni di opzioni, circa il doppio di quel che si vede mediamente in una seduta.
Il Nasdaq è salito del 2,56%, davanti all’S&P 500 (+1,64%) e al Dow Jones (+0,88%). Amazon fa un balzo del 4,6%.
Nel dopoborsa, Disney ha annunciato una riorganizzazione della attività cinematografiche e televisive: lo streaming dei contenuti prodotti diventerà la prima opzione, mentre la produzione sarà separata dalla distribuzione. Di fatto, la società cerca di adeguarsi al modello Netflix a danno delle sale. Il titolo ha guadagnato il 5% nel dopoborsa.
Il petrolio Brent è poco mosso, a 41,8 dollari il barile, dal -2,7% di ieri.
LAGARDE: POLITICA ESPANSIVA ANCHE DOPO LA PANDEMIA
A dare la carica ai listini di Eurolandia ci hanno pensato i banchieri centrali. Il capo economista della Bce, Philip Lane, ha ribadito al Wall Street Journal che la Banca non è affatto contenta dello scenario inflattivo. Ignazio Visco ha dichiarato che la politica monetaria deve rimanere espansiva per lungo tempo. Christine Lagarde ha detto di essere molto preoccupata per quello che potrà succedere quando le misure d’emergenza varate in primavera (cassa integrazione, moratoria dei debiti e garanzia statali sui finanziamenti) si chiuderanno: gli Stati dovrebbero intervenire per rinnovarle o per rendere meno traumatico il passaggio. Nel corso della giornata, il membro del board esecutivo della Banca centrale, Isabel Schnabel, ha invitato i governi a non darsi troppa pena per l’aumento dei debiti. In questo clima, complice l’assenza degli operatori obbligazionari, in vacanza per il Columbus day, è proseguita la corsa dei Btp.
LISTINI UE AVANTI CON CAUTELA. MILANO +0,63%
Positivi ma meno entusiasti i listini azionari. Milano chiude con un progresso dello 0,63%, a 19.718 punti base. Nel resto d’Europa, Francoforte sale dello 0,65%, più o meno come Parigi (+0,66%), mentre è piatta Madrid.
BREXIT, LSE AFFITTA IN OLANDA PER EVITARE LO SFRATTO
Londra cede lo 0,23%. Il London Stock Exchange ha annunciato che la controllata paneuropea di trading azionario Turquoise offrirà la possibilità di effettuare contrattazioni sui titoli quotati nei mercati Ue sulla sua piattaforma olandese alla fine del mese prossimo, se per quella data non ci sarà un accordo sul futuro accesso diretto al blocco.
L’indice delle tlc avanza ai massimi di tre settimane, trainato dal balzo del 7,2% dell’azienda di telecomunicazioni olandese KPN a seguito delle voci secondo cui la società di private equity svedese Eqt starebbe valutando un takeover.
SPREAD A 121, DECENNALE ALLO 0,69%
È proseguita la discesa dei rendimenti sul secondario italiano e si sono moltiplicati i record negativi. La forbice tra tassi Btp e Bund sul tratto 2030 si è chiusa a 117 punti base, al minimo da fine aprile 2018 (da 120 di venerdì sera).
Il rendimento del Btp 10 scende allo 0,69%. Scivola al record negativo di 114 centesimi il Cds a cinque anni, a ulteriore riflesso dell’appetito di carta italiana e delle attese sempre più concrete di nuove misure espansive da parte della Bce che metterebbero ulteriormente in sicurezza il rischio Italia.
OGGI TITOLI IN ASTA PER 7,5 MILIARDI
Oggi il Tesoro offre fino a 7,5 miliardi tra il nuovo Btp a tre anni e le riaperture dei benchmark a sette e trent’anni. Sul secondario, ieri sera il titolo a 3 anni trattava allo 0,39%, il trentennale all’1,53%.
Quanto al nuovo tre anni gennaio 2024 – primo Btp a cedola zero – basti osservare che la curva italiana è negativa fino alle scadenze di dicembre 2024, per quanto vada tenuto conto della riduzione del coupon.
Dal punto di vista grafico, lo sfondamento al ribasso del precedente minimo storico risalente al 2019 intorno allo 0,80% ha aperto la strada a ulteriori progressi. Stante lo scenario attuale, possiamo stimare un azzeramento dello spread nei confronti della Spagna (oggi 55) e una discesa sotto quota 100 dello spread Italia/Germania (oggi 124).
BANCHE DEBOLI, PROVE DI ACCORDI BPM/CREDIT AGRICOLE
Nonostante il calo dello spread, è stata una seduta debole per il comparto bancario. Il governatore di Bankitalia Visco, in un’intervista al Corriere di domenica, ha invitato gli istituti di credito a sfruttare i cuscinetti di capitale disponibili, favoriti dalla mancata distribuzione quest’anno dei dividendi, per procedere con la svalutazione dei crediti deteriorati di più difficile recupero.
Mediobanca +0,1%. Sia Caltagirone che Del Vecchio, entrambi soci di Mediobanca, a suo tempo hanno espresso dubbi sul piano di acquisire Banca Generali, perché avrebbe privato la compagnia triestina di una partecipata fonte di dividendi importanti.
Intesa SanPaolo (-0,6%) potrebbe guardare al Lussemburgo per eventuali nuove operazioni di crescita internazionale, attraverso M&A, nel settore del private banking, ha affermato il numero uno di Fideuram, la divisione di private banking del gruppo, Tommaso Corcos.
Banco Bpm -0,6%, promossa da Mediobanca Securities da underperform a neutral, con prezzo obiettivo che sale da 1,25 a 1,65 euro. Secondo gli analisti di piazzetta Cuccia, è allo studio una possibile fusione inversa tra Crédit Agricole Italia e Bpm. L’istituto di piazza Meda potrebbe inglobare gli asset del gruppo francese, che così diventerebbe l’azionista di riferimento al 38%.
Pesanti le perdite di Bper (-2,54%) e Mps (-4,37%).
BARCLAYS PROMUOVE STM, BUZZI CONVERTE LE RISPARMIO
Bene gli industriali: Prysmian +2,6%, Stm +1,3%. Barclays ha rafforzato il giudizio overweight, portando il target a 34 euro. Stessa variazione per Pirelli e Ferrari. In territorio positivo anche Buzzi (+0,53%), dopo che il cda ha annunciato la conversione obbligatoria delle azioni di risparmio (+18,73%) in ordinarie.
Tra le utility, ha brillato Terna (+2,1), dopo aver comunicato un aggiornamento sui consumi elettrici in Italia nel mese di settembre.
In flessione il comparto oil e oil service: Saipem -3,08%, Tenaris -1,67%, Eni -0,63%.
INTESA RETROCEDE JUVENTUS (-3,13%)
Da segnalare Juventus (-3,13% a 0,77 euro): Intesa Sanpaolo ha abbassato la raccomandazione da buy ad add, con un prezzo obiettivo che passa da 1,37 a 0,95 euro.
INTERPUMP A NUOVI MASSIMI, SARAS SOTTO TIRO
Tra le mid cap, Interpump (+7,11%) ritocca i nuovi massimi storici. Avanza Danieli (+5,97%). Ancora in flessione Saras (-5,14%), che ha approvato un piano temporaneo di cassa integrazione.