Il passaggio di consegne ufficiale ci sarà tra una settimana, ma oggi Chiara Appendino debutta con la fascia tricolore da sindaca di Torino e darà inizio alla rivoluzione a 5 Stelle. Il primo atto di discontinuità con il passato sarà la chiusura della Fondazione per la cultura, l’ente di diritto privato voluto dal predecessore Piero Fassino al fine di raccogliere sponsorizzazioni ed erogare finanziamenti per il sistema culturale torinese. Nel programma della prima cittadina pentastellata, 32enne di Moncalieri, c’è la chiara intenzione di riportare tutto in mano al Comune con bandi pubblici, con l’intenzione oltretutto di risparmiare 400mila euro l’anno per le spese di funzionamento.
Per quanto riguarda la linea 2 della metropolitana, alla nuova amministrazione non piacciono il tracciato e le operazioni immobiliari correlate. L’ipotesi è quella di un referendum.
Altra questione discussa è quella del Parco della Salute, e il progetto 5 Stelle prevede il ritorno alle intenzioni del 2011 quando Roberto Cota era presidente della Regione, cioè una ristrutturazione da cima a fondo dell’ospedale delle Molinette. Infine la Tav, la madre di tutte le battaglie ideologiche in terra piemontese. Chiara Appendino riconosce le ragioni del No ma è anche consapevole del fatto che alla fine non potrà impedirne la realizzazione: da questo punto di vista è dunque previsto un braccio di ferro fatto soprattutto di atti simbolici.