Nuove regole per gli appalti, l’istituzione di una Soprintendenza nazionale unica per velocizzare le autorizzazioni, una corsia preferenziale per dare lavoro a giovani e donne, un aiuto agli anziani per lo Spid (il sistema pubblico di identità digitale per accedere ai servizi della Pa). Ecco alcune delle novità più importanti introdotte dal Consiglio dei ministri con il via libera al nuovo decreto sulle semplificazioni e sulla governance collegato al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ecco, in 65 articoli, il turbo con il quale il governo Draghi conta di consentire all’Italia di incassare, concretamente, la prima tranche di quasi 25 miliardi del Recovery Fund europeo.
“I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) vanno spesi necessariamente entro il 2026 e per essere sicuri che questo avvenga in Italia c’è molto da cambiare”, è in sintesi quanto ha detto il premier a Cgil, Cisl e Uil ma anche ai 12 ministri riuniti giovedì mattina nella cabina di regia per sciogliere gli ultimi nodi. Le norme sulle semplificazioni e la governance vanno approvate entro la fine di maggio per potere accedere all’anticipo dei fondi Ue che dovrebbero arrivare entro la fine dell’estate. Pd, Leu e i Cinque Stelle hanno ottenuto che dal decreto sparisse il criterio del massimo ribasso per l’aggiudicazione dei lavori in appalto.
APPALTO INTEGRATO E MASSIMO RIBASSO
Tutti d’accordo nell’eliminare dalla bozza del decreto il criterio del massimo ribasso per l’aggiudicazione dei lavori in appalto. Dopo le polemiche degli ultimi giorni sale dal 40 al 50% il tetto per i subappalti fino al 31 ottobre 2021. Il decreto prevede però dettagliate garanzie a favore dei lavoratori e della loro sicurezza.
Altra questione è quella delle stazioni appaltanti: una folla di enti appalta i lavori della Pa. In passato si è tentato di ridurne il numero a più riprese, ma senza successo. Mario Draghi vuole una svolta su questo punto e punta a ridurre drasticamente il numero dei soggetti appaltanti. Il decreto darà via libera all’appalto integrato che consente l’affidamento congiunto della progettazione e dell’esecuzione dei lavori alla medesima impresa. Prevista infine la proroga al 30 giugno 2023 delle numerose deroghe al codice degli appalti già decise durante la pandemia al fine di rimettere in moto i cantieri. Tra queste, anche quella che solleva i funzionari pubblici ed evita la cosiddetta “fuga dalla firma”. Sale l’importo ammesso per gli affidamenti diretti, quelli cioè senza gara.
PIÙ SPAZIO A GIOVANI E DONNE
Il decreto introduce una norma preferenziale per favorire, nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, e per promuovere “l’imprenditoria giovanile, la parità di genere e l’assunzione di giovani, con età inferiore a 36 anni, e donne». In pratica le aziende condotte da giovani e donne avranno un punteggio premiante negli appalti.
SEMPLIFICARE E ACCELERARE LE AUTORIZZAZIONI
Un posto privilegiato, nei piani del governo, è quello per la realizzazione della rete in fibra ottica e per la diffusione della banda larga e ultralarga. I permessi che consentono di avviare gli scavi passano da 6 a massimo 3 mesi. Ma soprattuto – ed è qui una importante novità – viene creata una commissione ad hoc ed una Soprintendenza unica nazionale per tutte le opere incluse nel Pnrr., con tempi più stretti per il silenzio assenso. La norma è particolarmente innovativa perché lo scoglio delle diverse Soprintendenze in cui è articolato il ministero dei beni culturali su base territoriale, è uno dei grossi scogli alle autorizzazioni di infrastrutture e opere: per esempio riguardo agli impianti fotovoltaici a terra, alle pale eoliche e alle altre opere urgenti previste dall’agenda del Next Generation Eu. Proprio per il repowering delle rinnovabili, ostacolato dai mille ricorsi, saranno introdotte delle modifiche alle varie procedure come la VIA (Valutazione di impatto ambientale) ma anche istituito una supercommissione di 40 tecnici al Comitato speciale del Consiglio superiore Lavori Pubblici.
SPID E AIUTI AGLI ANZIANI
Per aiutare le persone anziane con maggiori difficoltà a navigare online, è presta la possibilità di delegare lo Spid ad un proprio parente. Ma sono anche previste delle multe – da 10 mila a 100 mila euro – per le amministrazioni che ritardano l’introduzione dei servizi digitali, l’innovazione tecnologia e la digitalizzazione come richiesto dall’Agenda digitale europea.
GOVERNANCE E TASK FORCE
Come sarà garantita la gestione del poderoso piano di investimenti da oltre 200 miliardi? Avverrà su tre livelli. Gli indirizzi generali e priorità competeranno direttamente dal premier affiancato, di volta in volta, dai ministri competenti per la materia interessata. Un secondo livello sarà poi la segreteria tecnica a Palazzo Chigi. Potrà contare su 350 tecnici reclutati anche con nuove assunzioni e darà indicazioni tecniche al premier e ai ministri in vista delle singole decisioni da prendere. Il terzo livello è affidato al Mef, ministero Economia e Finanze, cui compete il monitoraggio e la vigilanza contabile sugli investimenti. La responsabilità dei singoli progetti rimane in capo agli enti locali (Regioni e Comuni) ma Palazzo Chigi potrà intervenire con poteri sostitutivi nel caso non rispettino tempi e adempimenti.
SUPERBONUS ENERGIA ANCHE PER ALBERGHI
La bozza di decreto prevedeva l’ampliamento del superbonus energetico anche ad alberghi e pensioni (categoria catastale D/2), ma la norma è stata stralciata durante il cdm. Prevista invece l’estensione per case di cura, ospedali, poliambulatori collegi, ospizi e caserme.