Un’app per musicisti che permette a di ricercare gratuitamente una canzone e di vederne il video con la trascrizione degli accordi. Si chiama Yalp.io ed è un progetto sviluppato da Nami Lab, startup di Monza che si occupa di machine learning e intelligenza artificiale applicata a contesti creativi.
“Da quando abbiamo realizzato la versione beta di Yalp.io, il nostro primo prodotto, la crescita è esponenziale – spiega Simone Geravini, 34 anni, informatico e musicista alla guida dell’azienda – e abbiamo avuto un ottimo riscontro soprattutto dall’estero: l’80% del nostro traffico arriva dal Giappone”.
La nuova app non viola i diritti d’autore, perché “solo la melodia e le parole di una canzone sono soggette a copyright – sottolinea ancora Geravini –, mentre la struttura armonica, cioè l’insieme degli accordi, non è soggetta a queste norme, e per questo motivo noi possiamo pubblicare le sigle degli accordi di qualsiasi brano. Per il nostro progetto, quindi, utilizziamo informazioni che non sono soggette a copyright, mentre l’audio proviene dai server di YouTube, perciò si tratta di un sistema molto flessibile e scalabile”.
Yalp.io rappresenta l’unico progetto italiano che utilizza questa tecnologia applicata alla musica e a livello mondiale solo altre due aziende (una israeliana e una olandese) operano nel medesimo campo.
“I nostri utenti sono musicisti o semplici appassionati, dilettanti e aspiranti professionisti: non poniamo limiti – scrivono in una nota i fondatori di Nami Lab –. Al momento la tecnologia che abbiamo sviluppato non è perfetta al 100%, ma ha un grado di approssimazione che si aggira attorno all’85%. Stiamo cercando di migliorare sempre di più, correggendo gli errori della macchina con nuovi algoritmi di intelligenza artificiale basati sulle reti neurali. L’obiettivo è arrivare a sfiorare la perfezione, ovvero riuscire ad avere una percentuale di correttezza delle trascrizioni pari al 95%.
Sul versante finanziario, Nami Lab ha chiuso a febbraio un accordo “da 250 mila euro con Geode Group, composto da Massimo Orlandi, Riccardo Bani ed Egidio Ricciuti, fondatori di Sorgenia – continua Geravini –, che sono entrati a far parte della nostra azienda come soci finanziatori. Hanno creduto nel nostro progetto e, sapendo che ci occupiamo di Reti Neurali, Deep Learning, Analisi Topologica dei dati e Machine Learning, hanno deciso di darci fiducia”.
Il prossimo obiettivo è cercare di costruire un database di un milione di brani analizzati.