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Apistos: l’elegante vino di Silvia Cirri, primario-vigneron che celebra cinque anni di successi

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Agapanto, Elleboro e ora Apistos, cioè Incredibile, fiore immaginario e immaginato da Silvia Cirri che insieme a Livio Aloisi e a familiari ed amici ha trasformato un sogno dando vita a Podere Conca, nella terra elegante di Bolgheri, dove si fanno vini preziosi e ricchi di storie, vini accattivanti e amati nel mondo come è nelle corde di questo angolo di Toscana.

Agapanto, Elleboro e Apistos sono i nomi dei tre vini di Podere Conca. Tre etichette dove i fiori la fanno da padroni come nel giardino della casa con le persiane rosse che domina il podere.

Quest’anno si celebra il primo lustro con una verticale di Agapanto 2016, 2017,2018, 2019, 2020 e l’arrivo sulla tavola di Apistos.

Una nuova cantina, con le sue moderne vasche di cemento dall’aspetto di un calice a tulipano, le ‘tulipe’, e Apistos, sono i nuovi traguardi per il podere di Cirri e Aloisi. Dieci ettari vitati, trentamila bottiglie complessive, tra rosso bianco.

Apistos è un Cabernet Franc in purezza che trascorre16 mesi in barrique, 14 gradi, un cru da 1500 bottiglie, elegante al naso con le sue note erbacee e di peperone verde. Il 2019 è complesso, vellutato ed armonico e si abbina felicemente con i primi piatti al sugo di carne, con le carni rosse e la cacciagione. L’etichetta di questo IGT è solare, con arancioni che virano al rosso e spunti di giallo circondati da un alone azzurro. Un piccolo gioiello di cui è particolarmente fiera Silvia Cirri, medico di professione – è Primario all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio del Gruppo San Donato di Milano – ‘vigneron’ per passione, impegnata insieme a Livio Aloisi ed a collaboratori nel rendere sempre più seducenti i vini. Ad affiancarla nel lavoro c’è la giovane enologa-agronoma Linda Franceschi.

Ed è da Agapanto che l’avventura di Bolgheri è partita, un blend di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Ciliegiolo che matura dodici mesi in legno e almeno sei mesi in bottiglia. La doc di Podere Conca è un vino voluttuoso, con note di frutti rossi al naso, persistente e armonico in bocca. Splendidamente abbinabile ai salumi, ai formaggi e alle carni rosse. Il suo nome deriva dal greco agàpe (amore), e anthos (fiore).

Poi c’è Elleboro, il bianco di Podere Conca, un Igt fatto di Viognier, Sauvignon blanc e Chardonnay. Ottimo per l’aperitivo e per i piatti a base di pesce, è il compagno ideale per il pasto leggero estivo. Piace molto in Florida, ci dicono a tavola mentre lo si degusta con un aperitivo a base di porchetta romana. La sua sapidità e il potente ingresso in bocca, ne fanno un vino decisamente attraente. La citazione della Florida conduce a suggestioni. Allora ci piace immaginare Ernest Hemingway con un calice di Elleboro in mano nella sua casa in Florida. Lo scrittore osserva il colore brillante, assaggia un sorso . “ This is a fantastic wine” esclama coccolando uno dei suoi gatti nella villa di Key West. Suggestioni appunto. Del resto era lui che scriveva e ancora oggi ci dice che “Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo e una delle cose naturali del mondo portata alla massima perfezione ….”. L’autore de “Il vecchio e il mare” che a Key West trovò ispirazione per il personaggio di Santiago e scrisse il romanzo che gli valse il Nobel per la letteratura avrebbe molto apprezzato il vino di Podere Conca, e non solo il bianco!

Podere Conca

Strada Provinciale Bolgherese, 196

57022 Castagneto Carducci (LI)

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