A pochi giorni dal decreto firmato da Paolo Gentiloni, il governo è tornato al lavoro sull’Ape. Con la legge di Bilancio potrebbero arrivare due novità: primo, uno sconto contributivo per le donne (soprattutto se hanno figli) che vogliano accedere all’Ape social; secondo, una serie di incentivi fiscali per i lavoratori coinvolti in casi di ristrutturazione aziendale che vogliano utilizzare la pensione integrativa o il Tfr per accedere alla Rita, la rendita integrativa temporanea anticipata. Lo ha confermato Marco Leonardi, coordinatore del team economico di Palazzo Chigi, in un’intervista al Sole 24 Ore.
Per facilitare l’accesso delle donne all’Ape social, “una strada percorribile è quella di ridurre di almeno un paio d’anni il requisito contributivo tenendo però anche conto del numero di figli”, ha spiegato Leonardi, sottolineando che l’argomento sarà affrontato nel corso del prossimo incontro governo-sindacati sulle pensioni.
Quanto alla Rita, diventata operativa con il decreto attuativo sull’Ape volontaria, “l’idea è di potenziarla chiamando in aiuto la previdenza complementare – ha continuato Leonardi – A chi ha 63 anni di età ed è coinvolto in una ristrutturazione aziendale, se ha un incentivo esodo o il Tfr, diamo la possibilità di averli detassati sempreché arrivino, attraverso la previdenza integrativa, alla Rita. La stessa Rita beneficia di una tassazione del 15%, sensibilmente più bassa rispetto a quella del trattamento di fine di rapporto”.