Aosta è la provincia italiana più vivibile. A dirlo è la tradizionale indagine sulla qualità della vita condotta da Il Sole 24 Ore, che premia il capoluogo valdostano per la terza volta, dopo il 1993 e il 2008. Al secondo posto si è classificata Milano, al terzo invece Trento. Ultimo posto per Vibo Valentia, che scalza dal gradino più basso della classifica Reggio Calabria.
Gli indicatori presi in esame da Il Sole 24 Ore sono articolati in sei settori d’indagine: affari, lavoro e innovazione; reddito, risparmi e consumi; ambiente, servizi e welfare; demografia, famiglia, integrazione; giustizia, sicurezza, reati; cultura, tempo libero e partecipazione. I parametri sono saliti da 36 e 42. Le novità riguardano il valore della casa, il lavoro per i giovani, la capacità di innovazione, l’integrazione degli stranieri, l`offerta di welfare, la partecipazione civile.
Risale, nonostante tutti i suoi problemi, la Capitale. Roma, infatti, si posiziona al 13° posto, spinta dal valore del patrimonio immobiliare e dai flussi turistici legati al Giubileo. La provincia dell’Urbe recupera così 3 posizioni rispetto al piazzamento dello scorso anno.
Resta piuttosto forte, in ogni caso, il divario tra Nord e Sud. In difficoltà anche alcune delle province di maggiori dimensioni, frenate soprattutto dalle problematiche relative alla sicurezza e all’ambiente. I modelli di vivibilità più apprezzati sono per la grande maggioranza realtà medie o piccole.
La coda della classifica stilata da Il Sole 24 Ore è tutta meridionale. All’ultimo posto, come detto, troviamo Vibo Valentia (ultima già nel 1997 e nel 2005) mentre risale, si fa per dire, al penultimo Reggio Calabria, che si era piazzata ultima nell’edizione del 2015). Appena davanti, ci sono Caserta, Napoli e Crotone, che ha perso ben diciassette posizioni rispetto all’edizione passata.