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Antonio Ligabue, l’opera “Aratro” del 1949-1950 in asta da Finarte. Interesse da parte del collezionismo nazionale

Finarte

In asta questa sera 4 giugno 2024 da Finarte a Milano l’opera “Aratura”, 1949-50 (II periodo) di Antonio Ligabue, secondo le note riportate l’opera descrive un sentiero leggermente curvo che dall’alto a destra scende verso il centro del lato sinistro divide in due parti la scena, quella superiore con il villaggio tipicamente svizzero e quella inferiore con la quadriglia di cavalli, visti in prospettiva e davanti sotto sforzo che trainano un aratro incitati da due uomini rozzi ed eccitati. Un cane abbaia in primo piano. I possenti e corpulenti cavalli normanni mostrano con l’atteggiamento delle teste e il muso la loro psicologia e la loro capacità di resistenza fisica. E’ una delle opere nelle quali Ligabue sperimenta l’individualità di ciascun cavallo pur essendo essi così uniti nel tiro a quattro. 

L’opera è dipinta ad olio su compensato, misura cm 48 x 68,2, è firmata in basso a destra: Ligabue Antonio ed è autenticata al verso da Sergio Negri

L’Opera di Ligabue è prevalentemente di interesse nazionale ed è presente in diverse collezioni private. I valori variano in funzione del soggetto e del periodo. Resta comunque un artista che mantiene l’investimento e rivalutabile nel tempo.

Chi era Antonio Ligabue

Antonio Ligabue, il cui vero cognome è Laccabue, nacque in Svizzera a Zurigo il 18 dicembre del 1899. Figlio di un’emigrante italiana, fu dato in adozione ad una famiglia svizzero-tedesca che lo affidò a sua volta ad un Istituto per ragazzi difficili da dove fu espulso a sedici anni. Selvaggio, imprevedibile per il suo rapporto con il mondo e la realtà al punto da definirlo pazzo. Fu e spulso in manette dalla Svizzera su denuncia della madre adottiva, venne istradato in Italia, a Gualtieri, la città paterna. La sua passione per la pittura lo portò a dipingere sugli argini del fiume Po, vivendo come un selvaggio nei boschi e nelle golene. Nel 1937, nel 1940 e nel 1945 fu spesso internato nell’ Ospedale Psichiatrico S. Lazzaro di Reggio Emilia per una “psicosi maniaco-depressiva”. Solo nel 1961 fu riconosciuto come pittore, con una mostra a Roma ed una antologica a Guastalla. A seguito fu colpito da una paresi di una paresi che lo costrinse immobile a letto. Morì al ricovero Carri di Gualtieri il 27 maggio 1965. Da allora, come spesso accade, la sua opera divenne riconosciuta e apprezzata in una dimensione nazionale.

Per chi volesse approfondire la storia di Ligabue e le sue opere è possibile visitare il Museo Antonio Ligabue di Gualtieri allestito nelle sale monumentali di Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (RE)

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