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Antonella Clerici, nella sua cucina storie, sapori, sentimenti e sensualità

Antonella Clerici, regina incontrastata della TV, passata da trasmissioni sportive di successo come la Domenica Sportiva, a trasmissioni di intrattenimento come Raiuno mattina, Domenica In, Ti lascio una canzone, fino alla frizzante conduzione del Festival di San Remo, del 2010, ha lasciato, dopo 18 anni di conduzione, “La prova del cuoco” la più popolare trasmissione gastronomica televisiva, che ha avuto ascolti da capogiro, l’esperienza televisiva che più ha amato. Grazie a lei gli italiani hanno scoperto il buon cibo ma soprattutto come mangiare sano e con gusto.

Antonella Clerici, nella sua cucina storie, sapori, sentimenti e sensualità

Se uno si chiede: Chi ha portato le previsioni meteorologiche nella casa degli italiani, consigliando loro come vestirsi prima di uscire, se prendere l’ombrello, quando e come fare gite fuori porta? La risposta, senza esitazione è: il colonnello Edmondo Bernacca con il suo programma “Il tempo in Italia”! E chi ha appassionato milioni di italiani ai problemi della scienza? Suvvia, fin troppo facile, Piero Angela! E si potrebbe proseguire con un interrogativo su chi ha fatto scoprire agli italiani il gusto dell’avventura aprendo spettacolari scenari sull’Italia emersa e sommersa, e su mondi di terre lontane allora sconosciuti ai più? Anche qui risposta immediata, il grande Folco Quilici ideatore e fondatore della più longeva trasmissione TV, Geo che vide la luce nel lontano 1971 e ancora oggi prosegue con Sveva Sagramola. E come dimenticare Biagio Agnes che con il suo “Check-up” in TV insegnò agli italiani a prendersi cura del proprio corpo introducendo nella cultura del Paese il concetto di prevenzione?

Bernacca, Angela, Quilici, Agnes, stiamo parlando di veri e propri monumenti televisivi che hanno inciso sugli usi e i costumi degli italiani, ampliando i loro orizzonti, migliorando le loro conoscenze nei vari campi, e conseguentemente incidendo anche sui livelli di qualità di vita dei telespettatori del Gran Paese.

Viene attuale, fatta questa premessa, porsi un’ultima domanda: chi ha acceso i riflettori di mamma Rai sui fornelli delle cucine degli italiani insegnando a milioni di massaie, (ma anche di uomini) a mangiare sano e bene, con gusto e con allegria? E’ lei l’esuberante, l’estroversa, l’irrefrenabile Antonella Clerici, l’unica capace di parlare di una zucchina lessa e farla apparire come fosse una preparazione del grande Auguste Escoffier. E non paia impropria la citazione, perché un sottile fil rouge lega il “Cuoco dei re e Re dei cuochi” francese alla beniamina del pubblico televisivo italiano ed è l’approccio al cibo. Per Escoffier infatti l’arte culinaria doveva essere praticata con semplicità, valorizzando sapore e nutrimento dei cibi. Un insegnamento che per 18 anni, tanto è durata la sua presenza a “La prova del cuoco”, Antonella ha dispensato a tutti , facendo attenzione a tenersi ben lontana dalle cucine blasonate che, di moda in moda, si sono prospettate in questo ventennio all’orizzonte delle tavole italiane. Perché per Antonella Clerici – come ha avuto modo più volte di affermare nel corso della sua lunga esperienza tv-gastronomica – la cucina è rimasta quella della sua infanzia, il fulcro della vita, quando la vita familiare si svolgeva tutta in quell’ambiente, quando ci si trovava li per parlare, per ricevere gli amici, i piccoli per studiare, e dove – come ha fatto intendere mettendo in non poco imbarazzo il sempre-imbarazzato Fazio che l’ha invitata a “Che tempo che fa”, si può anche fare sesso all’occorrenza.

Ecco il segreto di tanto successo, Antonella con la sua trasmissione ha portato la quotidianità della vita in cucina in televisione (e non viceversa) anche restando nel suo studio dove ospita cuochi per lo più della sana provincia italiana con tutta la loro suggestiva carica di territorialità, maestri pasticcieri, gastronomi, ma anche sommelier che hanno insegnato ai telespettatori come esaltare i sapori del cibo e di una serata conviviale con una buona bottiglia di vino, prodigando sorrisi e allegria e una sana vena di follia in un ambiente fino a quel momento ritenuto il luogo povero e appartato della casa. Una cucina molto femminile, ma anche molto corporea, la sua. Nel suo studio si balla, si canta, si sorride, si bisticcia, si sentono fisicamente i profumi, si gustano ingredienti e piatti ancor prima di portarli alla bocca,  ci si prende in giro, si raccontano storie personali che non di rado rasentano il privato. Doppi sensi e sensualità del mangiare fanno spesso il loro ingresso senza remore in trasmissione, (il cibo più erotico? Il risotto – spiega nel suo libro – perché non si può preparare prima e quindi richiede una complicità e un’atmosfera che, complice un buon bicchiere di vino, introduce al poi…) perché “La prova del cuoco” più che un laboratorio culinario è uno spaccato di vita, in assoluta libertà per cui dalla cucina si passa poi al resto: “io non vorrei un uomo che stacca il grasso dal prosciutto perché per me un approccio sano e bello al cibo è anche un approccio sano e bello alla vita…” Più chiari di così!

Alla Prova del cuoco Antonella, liceo classico a Legnano e laurea in Giurisprudenza a Milano, arriva all’età di 37 anni dopo un ricco curriculum di fortunate e spigliate esperienze televisive però tutte in campo sportivo. Dopo una breve esperienza con un programma di giochi rivolto ai più giovani “Semaforo Giallo” in compagnia dell’attore Davide Riondino nell’86 parte alla grande con la conduzione di “Oggi Sport”, programma quotidiano in diretta su Rai Due, passa poi a “Dribbling” dove conduce tra l’altro le edizioni speciali per i Mondiali di calcio di Italia ’90, di USA ’94 e delle Olimpiadi di Barcellona del 1992. La sua passione sportiva è così forte che nel 1989 sposa il campione di basket Giuseppe Motta, ma il matrimonio si dissolverà presto. Nel 1995 la troviamo a “Domenica Sprint”, in onda domenica sera alle ore 20:00 e a “Circo Bianco” su Rai Tre il giovedì pomeriggio, un programma sulla coppa del mondo di Sci.

Due anni dopo la sua popolarità si afferma sul grande pubblico con la conduzione di “Uno Mattina” affiancando Maurizio Losa, successivamente partecipa anche a “Domenica In“, condotta da Fabrizio Frizzi. Oramai è una regina incontrastata del mezzo televisivo e la ritroviamo di nuovo a “Uno Mattina nella stagione 1998/1999” (Rai Uno) con Luca Giurato.

Ed eccoci arrivati al 2000. Un anno di sfida. Antonella trova il tempo di sposare a New York il produttore Sergio Cossa contemporaneamente abbandona lo sport che le ha dato fama e soddisfazioni e si rimette in gioco con un programma TV di cucina in cui pochi credono. Un dirigente della Rai le confidò che la cucina in tv non avrebbe avuto un futuro, ma lei non si lasciò deprimere. La trasmissione, mutuata da un format della BBC inglese, Ready Steady Cook, che riscontrò poi notevole successo sui canali televisivi di Australia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, Grecia, Finlandia, inizialmente, e sperimentalmente, durava solo 20 minuti. La grande intuizione di Antonella Clerici fu di non volerne fare una trasmissione di vecchiette con grembiulini della nonna e retine sui capelli. Ma un intrattenimento vivo. E per prima cosa, ispirandosi ad una annunciatrice TV inglese pensò bene di presentarsi con un tocco di femminilità, abiti aderenti che modellavano le forme, scollature – perché in cucina ci stanno bene – e un linguaggio molto vivace e libero. Fra pentole e fornelli, forni e frullatori facevano pertanto ingresso racconti, vicende personali, storie vissute, desideri e aspirazioni dei concorrenti, insomma una cucina portata virtualmente all’aperto dove tutto veniva messo in piazza, una piazza del Paese per l’appunto.

Quello che successe poi è storia patria. La trasmissione allungò notevolmente i tempi, dalla iniziale fascia delle 11,35 mattutine sbarcò nella fascia centrale dell’ammiraglia Raiuno con un orario molto importante, dalle 12,30 alle 13,25 incollando al televisore mezza Italia a tavola prima del telegiornale. Si arricchì di collaborazioni di caratura, prima di tutte quella della caratteriale Anna Moroni, proposta come “madre di famiglia”, con un approccio strettamente pratico e casalingo alla cucina, volutamente contrapposta al toscano Beppe Bigazzi, un appassionato gastronomo prestato dal mondo dell’economia, che si contrapponeva alla Moroni con una concezione professorale dell’arte culinaria elitaria e filosofica. Gli ascolti volano fino a toccare nel 2010 2,700.000 spettatori con uno share astronomico del 20,38 per cento.

Il suo segreto? Essere sotto i riflettori come è nel privato. Nata il 6 dicembre del 1963, è un Sagittario. Le persone nate sotto questo segno – si legge – hanno grande fantasia, sono intelligenti, generose, curiose e possono vantare una grande resistenza fisica. L’estroversione è un’altra caratteristica facilmente notabile , così come l’impulsività e la fiducia nell’ambiente circostante, che lo porta a volere molta indipendenza e a ricercare spesso la solitudine. Può avere molte qualità, sa distinguersi, è avventuriero, ma tende in alcuni casi alla distrazione e a stare con la testa tra le nuvole. Se il Sagittario non trova stabilità può infatti diventare molto irrequieto per via della sua mutevolezza e andare incontro ad una esistenza alterata segnata anche da eccessi di natura sessuale, finendo con il diventare intrattabile. La loro vita è spesso piena di contraddizioni e le questioni matrimoniali la ingarbugliano ulteriormente. Dato che prediligono l’avventura i nati nel segno si sposano generalmente più di una volta o, talvolta, rimangono soli. La loro esistenza è ricca di cambiamenti e di eccitazioni.

E certo le contraddizioni non le mancano. Anticonformista fino a rasentare la provocazione ma conservatrice in privato. Il suo rapporto con la madre, che fu molto rigorosa e a volte intransigente, è graniticamente saldo nel suo ricordo. Ha dichiarato in un’intervista: “era una donna di una bellezza sconvolgente molto più bella di me, lei ha sempre creduto in me anche osteggiandomi . Avevo un rapporto molto conflittuale con lei. E’ riuscita a vedere l’inizio della mia carriera ma in realtà, è come se ci fosse sempre. Io ci penso molto. Quando ho delle Gioie mi viene voglia di telefonarle. Quando è nata mia figlia ho messo la sua foto sul comodino dell’ospedale – La guardavo, le dicevo sono diventata mamma anche io! Oggi le chiederei: mamma, sono stata brava sei contenta di me? E’ sempre stata molto critica con me non è stata una di quelle madri accomodanti. E quando devo prendere una decisione lei mi dà dei segnali…”

Ecco un altro segreto del suo successo, l’occhio severo della madre è il pretesto per una valutazione costante del suo operato. Non fatevi trarre in inganno dal coinvolgente sorriso sempre stampato sulle sue labbra. Chi la conosce da vicino sa bene con quanto rigore prepara a tavolino le sue trasmissioni prima di portarle sul piccolo schermo.

Il suo abbandono della amata creatura televisiva portata a 18 anni alla maggiore età (“ la mia trasmissione è durata felicemente molto più a lungo dei miei matrimoni”) pur diplomaticamente giustificato con la voglia di stare vicino al suo compagno, il petroliere Vittorio Garrone – ma nessuno ci ha creduto – ha suscitato nel web deliri di proteste che hanno rasentato la rivolta popolare, chi ha minacciato di non pagare il canone, chi di non accendere più la tv per vedere la “Prova” affidata ad altre mani ( e l’Auditel impietosamente ha dimostrato che le minacce erano reali) chi ha gridato al tradimento. Le lacrime (sincere) cui si è abbandonata nel corso dell’ultima puntata con il sottofondo musicale delle melanconiche note di “sei nell’anima” di Gianna Nannini hanno commosso tutti in studio e migliaia e migliaia di telespettatori. Perché Antonella con la sua trasmissione non ha toccato solo la pancia degli italiani ma anche generosamente il loro cuore. E questo non si dimentica.

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