La Commissione Europea ha formalmente accusato Gazprom per abuso di posizione dominante per le sue pratiche commerciali nei mercati del gas dell’Europa centrale ed orientale. Secondo l’istituzione europea Gazprom avrebbe attuato una “politica dei prezzi sleale” e avrebbe anche “ostacolato la concorrenza transfrontaliera” creando “barriere artificiali”.
Gazprom ha reagito all’annuncio dell’Antitrust europeo, definendo “infondate” le accuse che le sono state mosse.”Gazprom – recita un comunicato della compagnia ripreso da Afp – rispetta scrupolosamente tutte le norme delle leggi internazionali e nazionali, dei paesi in cui è presente”.
La notizia di un imminente accusa dell’Antitrust europeo nei confronti del gigante russo dell’energia era già circolata nei giorni scorsi ed è stata confermata anche dalla stessa responsabile Ue per la Concorrenza, Margrethe Vestager, dopo la riunione settimanale del Collegio.
“Il mio timore è che Gazprom stia violando le norme dell’Ue in materia di antitrust abusando della propria posizione dominante sui mercati del gas dell’Unione. Riteniamo che potrebbe aver innalzato barriere artificiali per evitare il flusso di gas da alcuni paesi dell’Europa centrale e orientale verso altri, ostacolando la concorrenza transfrontaliera”, ha detto il commissario alla concorrenza, Margrethe Vestager.
Gazprom, spiega Bruxelles, ha il dominio della fornitura di gas in numerosi Paesi dell’Europa centrale e orientale. Dopo le sue indagini la Commissione ha ritenuto che Gazprom ostacoli la concorrenza sul mercato della fornitura di gas in otto Stati membri (Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia e Slovacchia). Secondo l’Antitrust europea, Gazprom, nei Paesi sopra elencati, impone restrizioni territoriali nei suoi accordi di fornitura con i rivenditori all’ingrosso e con alcuni clienti industriali. Tali restrizioni comprendono divieti di esportazione e clausole che impongono l’utilizzo del gas acquistato in un territorio specifico (‘clausole di destinazione’).
La società russa ha 12 settimane di tempo per potersi difendere dalle accuse di Bruxelles.