Caro bollette, dietrofront. L’Antitrust ha adottato quattro provvedimenti cautelari nei confronti di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti, fornitrici di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero. In questo modo il garante impone a Iberdrola ed E.ON di applicare da subito le originarie condizioni di offerta ai clienti . Dolomiti e Iren dovranno a loro volta sospendere le illegittime comunicazioni di modifica delle condizioni economiche di offerta.
Dopo l’apertura delle istruttorie Antitrust il 19 ottobre la Direzione generale Tela del consumatore, guidata da Giovanni Calabrò, ha chiesto alle società il ripristino, subito in via cautelativa, della norma che non consente fino al 30 aprile 2023 di cambiare i contratti. La contestazione riguardava il mancato rispetto di quanto indicato nel Decreto Aiuti bis di agosto 2022. Il decreto, sospende, appunto l’efficacia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura e dei preavvisi già inviati alla clientela. L’unica eccezione riguarda la comunicazione delle modifiche prima dell’entrata in vigore del Decreto. Le società sono state, quindi, sottoposte a verifiche di accertamento di pratiche scorrette e correlate esigenze cautelari.
Antitrust: la modifica dei contratti non può avvenire fino ad aprile 2023
Tuttavia – scrive l’Antitrust – nessuna delle imprese ha adeguatamente giustificato la propria condotta, né ha ritenuto di modificarla. Così spiega il garante quello che è accaduto:
- Iberdrola ed E.ON hanno comunicato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, condizionando i consumatori ad accettare un nuovo contratto a condizioni economiche diverse oppure invitandoli anche a passare a forniture alternative.
- Dolomiti ha ritenuto valide le comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis, mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali “perfezionate” applicate prima della stessa data.
- Iren, infine, ha indebitamente comunicato alla clientela la scadenza delle offerte a prezzo fisso per applicare nuove e peggiorative condizioni di fornitura.
Alla fine per Iberdrola ed E.On, ora c’è l’obbligo di applicare le originarie condizioni di offerta, a favore dei consumatori che hanno sottoscritto nuovi contratti a condizioni peggiorative e di consentire di ritornare in fornitura alle originarie condizioni. Per Dolmiti e Iren, l’Antitrust ha stabilito la sospensione delle illegittime comunicazioni di modifica unilaterale delle condizioni economiche di offerta.
Fino ad aprile 2023 non si può toccare nulla. Le società, ovviamente, dovranno anche informare i propri clienti ed entro 5 giorni dovranno informare la stessa Antitrust.
Sotto osservazione sono altre 25 società: A2A Energia, Acea Energia, AGSM ENERGIA, Alleanza Luce & Gas, Alperia, AMGAS, ARGOS, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi. L’Antitrust attende informazioni riguardo alle comunicazioni inviate ai clienti, pronta ad intervenire qualora avessero adottato comportamenti analoghi alle altre quattro società oggetto dei provvedimenti cautelari.