Il Governo sta discriminando i privati in tema di ricerca. A sostenerlo è l’Antitrust, che nel suo ultimo bollettino settimanale parla di una “distorsione della concorrenza nell’assegnazione annuale dei finanziamenti” per progetti “di interesse nazionale”.
Il provvedimento in questione è contenuto nel bando Prin 2009, partito il 19 marzo 2010 per decreto del ministero dell’Istruzione. Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, la legge riserva “alle università e agli enti pubblici di ricerca” la possibilità di “partecipare alle selezioni per l’assegnazione di finanziamenti”. Così facendo discrimina “in modo ingiustificato gli enti privati”. L’Antitrust fa poi notare che “il principio della neutralità tra imprese pubbliche e private è sancito dal Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea”, che non consente di “introdurre vantaggi concorrenziali a favore dei soggetti a controllo pubblico”.
L’Authority chiede quindi che sia modificata “la legge finanziaria 2007 nella parte in cui esclude gli enti di ricerca privati dai finanziamenti Prin”. La disparità di trattamento “non risulta giustificata dal perseguimento di interessi generali di politica industriale, né di altro tipo”. (c.m.)
Antitrust: privati discriminati nella ricerca
Secondo l’Authority, il bando Prin 2009 del ministero dell’Istruzione consente solo agli enti pubblici di partecipare alle gare per i finanziamenti. E questo distorce la concorrenza “in modo ingiustificato”.