Fattore mentale. Mai come ora la testa diventa importante per la stagione della Juventus. Che, con 11 punti di vantaggio sulla Roma (12 considerando gli scontri diretti a favore), deve autostimolarsi in vista del campionato. Sembra facile ma non lo è: il rischio di vedersi già lo scudetto sul petto è alto, tanto più che la concorrente principale corre quanto una lumaca. E poi, alle porte, c’è il Borussia Dortmund, per quella Champions che sì regala stimoli ma anche tanta ansia. Insomma, il rischio di sottovalutare la trasferta di Palermo (ore 18) è alto, anzi altissimo, il che, visto il rendimento dei rosanero al Barbera (26 punti su 35 sono arrivati lì) non è proprio l’ideale.
“E’ la settimana decisiva, ci giochiamo quasi tutto – ha ammesso Allegri in conferenza stampa. – Però dobbiamo pensare a una partita alla volta, contro il Palermo sarà difficile perché non ha problemi di classifica, può giocare spensierato”. Il discorso fila, eppure, tra il dire e il fare, spesso c’è di mezzo un oceano di dettagli. E’ chiaro che la testa di tutti, dal presidente Agnelli all’ultimo dei tifosi, è focalizzata sul Borussia e su quella coppa tanto desiderata. Ecco perché, inevitabilmente, questa sera la Juve tipo starà in panchina, a preservare le energie in vista di mercoledì. “Non esistono migliori e peggiori, tutta la rosa è composta da giocatori importanti – ha spiegato il tecnico bianconero. – Ci sono ragazzi che hanno giocato più di altri ma questo è dipeso anche dagli infortuni. In pochi ricordano che, spesso, abbiamo dovuto rinunciare ad Asamoah, Caceres, Romulo e Pirlo, uno che per noi è fondamentale.
E’ logico quindi che ci servono forze fresche”. Spazio dunque alla Juve 2, al netto di infortuni e squalifiche. In difesa, davanti al rientrante Buffon, linea a 3 con Barzagli, Bonucci e Ogbonna; a centrocampo, assenti Pirlo (dovrebbe tornare a Dortmund) e Pogba (squalificato), toccherà a Lichtsteiner, Vidal, Marchisio, Sturaro e Padoin. Anche l’attacco non si salverà dal maxi turnover: panchina per il capocannoniere Tevez e per l’acciaccato Llorente, spazio all’inedito duo Morata-Matri, con l’ex genoano pronto all’esordio bis con la maglia bianconera. Un modo per risparmiare le forze, ma anche, se non soprattutto, di affidarsi a gente affamata di campo. “Servirà una squadra concentrata – ha ribadito Allegri. – Non dobbiamo commettere gli errori fatti in passato. E comunque non voglio sentir parlare di stanchezza, chi gioca in una grande deve avere il motore giusto”. Non ha di questi problemi il Palermo di Iachini, ben tranquillo con i suoi 35 punti in classifica, gli stessi del Milan e uno solo in meno dell’Inter.
La fame di salvezza è stata saziata da tempo e la squadra potrà affrontare la Juve con serenità, per quanto, con un presidente come Zamparini, sia sempre meglio tenere alta la tensione. Il tecnico rosanero schiererà un 4-3-2-1 piuttosto offensivo: Sorrentino in porta, Vitiello, Terzi, Andelkovic e Daprelà in difesa, Rigoni, Maresca e Barreto a centrocampo, Quaison e Vazquez alle spalle dell’unica punta Dybala.