Sabato con vista terzo posto in Serie A. Sampdoria-Milan, anticipo di lusso dell’undicesima giornata (ore 20.45), è sfida d’alta classifica per entrambe. In caso di vittoria i blucerchiati potrebbero trovarsi sul podio da soli, seppur in attesa della Lazio, i rossoneri invece aggancerebbero i rivali a quota 19, inoltre risponderebbero alle critiche arrivate dopo la sconfitta con il Palermo. Match impronosticabile quello di Marassi: le ultime prove vedono la Samp favorita ma il Milan ha fin qui dimostrato di essere assolutamente imprevedibile, nel bene e nel male. “Ci vuole pazienza, questa è una squadra nuova e ha bisogno di acquisire certezze – il pensiero di Inzaghi. – Contro il Palermo siamo stati disordinati, tutti cercavano di risolverla con una giocata individuale. Sono convinto però che a Genova rivedremo il vero Milan”. Ci crede il tecnico rossonero, o più probabilmente se lo augura. Perdere (ma anche non vincere) significherebbe allontanarsi in modo pericoloso dal terzo posto, indicato dalla società come obiettivo prioritario della stagione. La volontà non mancherà di certo alla squadra, il problema è che di fronte ci sarà un avversario tosto e, almeno sin qui, imbattuto tra le mura amiche.
“Hanno grande spirito e ottimi giocatori – ha confermato Inzaghi. – Siamo pronti per fare una grande partita, in caso di vittoria potremmo agganciarli anche se io, almeno fino a dicembre, non voglio guardare la classifica. Non devo farmi condizionare da questa ma solo dall’aspetto tecnico”. Anche questo, in effetti, è oggetto di discussione nei bar sport a tinte rossonere. SuperPippo finora non ha mai riproposto la stessa formazione il che, in una stagione senza coppe (dunque priva del turnover “necessario”), suscita quantomeno delle perplessità. Questa volta, a dare una mano a Inzaghi (si fa per dire ovviamente), ci penseranno gli infortuni. “Abate, Alex e Muntari non ci saranno – ha rivelato in conferenza stampa. – Zapata non si è mai allenato in settimana, però non sono preoccupato: ho tanti giocatori in forma”. I tifosi si augurano si tratti degli attaccanti, a secco da tre partite (gol di Honda a Verona) e in piena crisi di nervi (Pazzini) e d’identità (Torres, El Shaarawy e, in parte, Menez). A Marassi dovrebbe toccare al tridente El Shaarawy-Menez-Bonaventura, anche se Torres e Honda non sono del tutto fuori dai giochi. Per il resto formazione condizionata dagli infortuni: Mexes e Rami sostituiranno Alex e Zapata mentre il posto di Abate verrà occupato da De Sciglio, scalato a destra con Bonera dall’altra parte.
Toccherà a Essien invece sostituire Muntari, con De Jong e Poli al suo fianco e gli scalpitanti Saponara e Van Ginkel in panchina. “Battiamo il Diavolo e restiamo in Paradiso” l’arringa, tra il serio e il faceto, di Mihajlovic, al solito carico a mille. “Sulla carta il Milan è più forte di noi, inoltre avrà voglia di riscatto – ha proseguito il serbo. – Noi però non siamo sazi, anzi siamo lassù con merito e vogliamo rimanerci”. Sinisa, che dovrà fare a meno dell’indisponibile Romagnoli e dello squalificato Palombo, proporrà il 4-3-3 con cui ha già fermato la Roma. In difesa, davanti a Romero, ci saranno De Silvestri, Gastaldello, Regini e Mesbah, a centrocampo Soriano, Obiang e uno tra Rizzo (favorito) e Duncan. Nessun dubbio in attacco: Eder e Gabbiadini supporteranno Okaka.