Ora o mai più. La Lazio rappresenta per il Milan il punto di non ritorno, il classico “o la va o la spacca”. Tra oggi (ore 20.45) e martedì (Coppa Italia) i rossoneri si giocheranno gran parte della stagione contro i biancocelesti e il discorso, ovviamente, vale anche per Filippo Inzaghi. Dopo la sconfitta con l’Atalanta infatti il tecnico, fin qui sempre appoggiato dall’ambiente, si è ritrovato per la prima volta in discussione.
Momento difficile insomma ma, tutto sommato, ancora rimediabile a patto però che, a partire da questa sera, arrivi una netta inversione di tendenza. “E’ una partita importante, vedrete una squadra con la bava alla bocca – l’arringa di Superpippo. – Tutte le gare sono decisive e io ho le spalle larghe. E poi è tutta la settimana che il presidente Berlusconi mi chiama due volte al giorno, la sua vicinanza è fondamentale in questo momento. Mi sarei aspettato qualche rimprovero da lui e invece niente…”. La situazione in casa Milan è però tutt’altro che rosa e fiori. La crisi di risultati (un punto nelle ultime tre gare contro Sassuolo, Torino e Atalanta) è sotto gli occhi di tutti, ecco perché il match con la Lazio desta non poche preoccupazioni. “Penso che, per come ho visto la squadra, usciremo presto da questo momento – ha spiegato Inzaghi. – I giocatori si sono allenati bene, bisogna tornare a correre bene ed essere più ordinati. La voglia non è mai mancata e questo mi lascia sereno, poi conosciamo tutti la forza della Lazio ma io sono concentrato sulla mia squadra”.
L’avvicinamento alla partita è stato tutt’altro che sereno. In settimana infatti si sono susseguite diverse voci: dagli attacchi di Berlusconi (poi smentiti) alla possibile cessione della società (anch’essa negata con forza da Via Aldo Rossi). “Tra me e il presidente c’è sempre confronto – ha glissato il tecnico rossonero. – E poi c’è la vicinanza di Galliani a rendermi tranquillo e sereno. Io ho le spalle larghe, so bene come funziona il calcio: prima di Natale si diceva che la squadra fosse la favorita per il terzo posto e che io fossi più bravo di Benitez…”. Tutto vero ma da allora sembra passata un’eternità. Quel Milan capace di battere il Napoli e pareggiare all’Olimpico di Roma, per giunta in 10 uomini, ha lasciato spazio a questo, balbettante, insicuro, quasi spaurito. A complicare le cose poi ci sono l’immobilismo sul mercato (nel frattempo l’Inter ha preso Brozovic dalla Dinamo Zagabria e la Sampdoria ufficializzerà a breve Eto’o) e le numerose assenze, soprattutto in difesa. Questa sera Inzaghi dovrà fare a meno di Zapata, De Sciglio, Bonera e Rami, oltre che di De Jong e Honda (ma il giapponese, dopo l’eliminazione dalla Coppa d’Asia ad opera degli Emirati Arabi, tornerà presto a disposizione), il che renderà le scelte del reparto arretrato praticamente obbligate. Davanti a Diego Lopez giocheranno Abate, Alex, Mexes e Armero, a centrocampo Poli, Montolivo e Muntari, in attacco Cerci, Menez e Bonaventura. In attesa del passaggio al 4-2-3-1 con Pazzini titolare (probabile in Coppa Italia), le grandi novità saranno dunque Montolivo regista davanti alla difesa ed El Shaarawy in panchina.
Sul fronte Lazio tanta fiducia e voglia di far bene, nonostante l’eco della sconfitta col Napoli sia ancora forte. “Abbiamo giocato alla pari contro una squadra importante – la replica di Pioli. – Siamo molto preparati per affrontare il Milan, rispetto alla partita d’andata (3-1 per i rossoneri, ndr) abbiamo acquisito una convinzione migliore. Insomma, vogliamo ritrovare i tre punti”. Per adempire al proposito il tecnico laziale punterà sul solito 4-3-3 seppur condizionato dai numerosi assenti, su tutti Felipe Anderson. In difesa, davanti a Marchetti, spazio a Basta, Cana, Radu e Cavanda, a centrocampo Onazi, Ledesma e Parolo, in attacco Candreva, Mauri e Djordjevic (favorito su Klose).