Anzitutto che vinca il calcio. Napoli-Roma (ore 15) non è solo il big match della 10° giornata, purtroppo è molto di più. Impossibile dimenticare i fatti del 3 maggio scorso, quando quella che avrebbe dovuto essere “solo” la finale di Coppa Italia si trasformò nella notte della guerriglia, in cui perse tragicamente la vita Ciro Esposito.
Da allora sono passati 5 mesi, necessari per distendere un po’ gli animi anche se lo stato di allerta rimane altissimo. Le frange estreme delle tifoserie si sono scambiate messaggi di guerra e di vendetta, tanto da indurre il questore di Napoli a vietare la trasferta ai supporter giallorossi. Provvedimento inevitabile, che dovrebbe permettere lo svolgimento della partita senza troppi problemi. Già, perché poi, al di là del triste contorno, il piatto principale lo offriranno le squadre sul campo.
Napoli e Roma arrivano al match in modo molto diverso ma, soprattutto, con classifiche diverse. I giallorossi la guidano, seppur in coabitazione con la Juve, dall’alto dei loro 22 punti e sognano di vincere lo scudetto, gli azzurri invece, partiti in estate con lo stesso obiettivo, sono staccati di ben 7 punti e, almeno per il momento, devono mettere da parte qualsiasi velleità di tricolore. Sulla carta dunque nessuno può permettersi un passo falso: non la Roma, che rischierebbe di farsi scappare nuovamente i bianconeri, non il Napoli, all’ultima chiamata per insidiare il vertice.
“Il campionato è ancora lungo e tutti possono sbagliare, l’abbiamo visto con la Juve l’altra sera – il tentativo smorza-tensione di Benitez. – Dobbiamo avere fiducia perché possiamo vincere contro chiunque, sappiamo che la Roma è una squadra forte ma mi aspetto intensità, carattere e determinazione”. “E’ una trasferta difficile, andiamo a cercare il risultato con la solita ambizione – il pensiero di Garcia. – Rispettiamo il Napoli ma non cambieremo il nostro modo di giocare, vogliamo fare una bella partita e, soprattutto, tornare a casa con un risultato positivo”.
Sulla carta insomma dovremmo assistere a un match aperto e combattuto, tra due squadre che segnano tanto (17 gol fatti per gli azzurri, 16 per i giallorossi) ma difendono in modo molto diverso (solo 4 le reti incassate dagli ospiti, ben 12 invece per i padroni di casa). La differenza fin qui l’hanno fatta proprio le rispettive retroguardie, come ben sa Rafa Benitez. “Subiamo pochi tiri eppure prendiamo sempre gol – l’analisi dello spagnolo. – Dobbiamo lavorare di più per migliorare la fase difensiva, stiamo migliorando ma ancora non basta”.
La Roma invece non sembra avere particolari punti deboli, eppure Garcia, memore di quanto accaduto contro il Bayern in Champions, non si fida. “Una partita come questa non è mai prevedibile – ha spiegato. – E poi bisognerà tenere conto dell’aspetto atletico: sono passati solo tre giorni dall’ultima gara, non sappiamo chi avrà recuperato meglio”. In effetti la gestione delle forze potrebbe indirizzare la partita, in un senso o nell’altro.
Benitez, che ha il solo Zuniga indisponibile, dovrebbe grossomodo riproporre la formazione vista a Bergamo mercoledì, salvo il solito dubbio Insigne-Mertens che, questa volta, dovrebbe vedere vittorioso lo scugnizzo di casa. Dunque solito 4-2-3-1 con Rafael in porta, Maggio, Albiol, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Inler e David Lopez a centrocampo, Callejon, Hamsik e Insigne sulla trequarti alle spalle di Gonzalo Higuain. Anche Garcia dovrebbe schierare i titolarissimi, in barba all’impegno di Champions di mercoledì prossimo contro il Bayern.
Davanti a De Sanctis, di rientro dopo il riposo col Cesena, agiranno Torosidis, Manolas, Yanga Mbiwa e Holebas, a centrocampo solita linea a tre con Pjanic, De Rossi e Nainggolan, in attacco tridente d’ordinanza Gervinho-Totti-Florenzi, con Iturbe e il “ribelle” Destro in panchina. Quella di oggi pomeriggio sarà la sfida numero 69 tra azzurri e giallorossi. Gli altri precedenti nel catino di Fuorigrotta vedono il Napoli in vantaggio con 30 successi, a fronte di 20 pareggi e 18 vittorie della Roma. L’ultima volta (9/3/2014) finì 1-0 per i padroni di casa, gol di Callejon. La tragica notte di Ciro Esposito non era ancora arrivata e si poteva parlare solo di calcio. Proprio quello che, tutti quanti, speriamo di poter fare anche oggi.