Lo stesso obiettivo, seppur per motivi diversi. Juventus e Inter vogliono vincere, una per rispondere alla Roma (e magari staccarla sperando in un passo falso dei giallorossi contro il Napoli), l’altra per dare l’assalto al terzo posto, di nuovo a portata dopo gli ultimi risultati positivi. Saranno i bianconeri i primi a scendere in campo (ore 18) contro un Empoli ulteriormente sfavorito dalle ultime prestazioni, che lo hanno visto perdere 4-0 contro il Cagliari e 3-1 contro il Sassuolo.
“Parlare serve a poco, dobbiamo rispondere sul campo – l’arringa di Massimiliano Allegri. – I toscani giocano un buon calcio, sono frizzanti e veloci. Sarà una partita difficile che dovremo vincere per preparare al meglio la Champions”. Sulla carta, come quasi sempre del resto, non sembrerebbe esserci gara, ma le ultime trasferte bianconere non inducono certo all’ottimismo. Dallo scorso 27 settembre (0-3 a Bergamo) lontano dallo Stadium sono arrivate solo delusioni: tre sconfitte (Madrid, Atene e Genova) e un pareggio (Sassuolo).
“Sono partite disastrose solo dal punto di vista del risultato, quando noi perdiamo tutti parlano di crisi invece sono state sconfitte immeritate – si è difeso Allegri. – Il problema è che creiamo tanto ma segniamo poco, non possiamo sbagliare tutti questi gol”. La tendenza dunque va invertita a cominciare da oggi, anche per evitare ulteriori critiche in vista di martedì, quando la Signora affronterà l’Olympiacos nella “prima finale” europea della stagione.
A tal proposito il tecnico bianconero ruoterà alcuni uomini, soprattutto a centrocampo e in attacco. Pereyra infatti dovrebbe dare un turno di riposo a Lichtsteiner (possibile panchina anche per Vidal) mentre là davanti potremmo anche assistere a un turnover totale. Tevez va preservato e Llorente non è in condizione: Morata scalpita e anche Giovinco sogna una maglia da titolare.
Pomeriggio in salsa scudetto, prime time dedicato al terzo posto. Alle 20.45 infatti toccherà all’Inter, impegnata al Tardini contro il Parma ultimo in classifica. I nerazzurri, reduci dalle vittorie su Cesena e Sampdoria, sognano il terzo successo consecutivo, obiettivo mai raggiunto nell’era Mazzarri. “Non guardiamo cifre e statistiche, giochiamo per vincere come sempre – ha glissato il tecnico. – L’importante sarà mantenere la continuità, cosa che ci è mancata in passato”.
Il momento di accelerare sembra arrivato anche perché, in caso di risultato negativo, le critiche tornerebbero ancora più forti. “Dopo Firenze qualcosa è cambiato, i ragazzi remano tutti dalla stessa parte e i risultati si vedono – ha proseguito Mazzarri. – Guai però a sottovalutare il Parma, fin qui ha raccolto meno di quello che ha fatto. E poi sul suo campo gioca bene, è sempre temibile”.
Sarà, eppure i ducali attraversano il periodo più nero degli ultimi anni, come testimonia l’ultimo posto in classifica con 7 sconfitte in 8 partite. Donadoni rischia il posto, ecco perché questa sera, nonostante il lungo elenco di indisponibili, venderà cara la pelle. Ironia della sorte l’attacco sarà affidato a Cassano e Belfodil, ex nerazzurri dal dente avvelenato. Anche Mazzarri deve fare a meno di numerosi giocatori a cui si aggiunge la condizione non perfetta di Hernanes, convocato ma alle prese con un affaticamento muscolare. Di turnover dunque neanche a parlarne: davanti ad Handanovic linea a tre con Ranocchia, Vidic e Juan Jesus, a centrocampo Mbaye e Dodò sugli esterni con Kuzmanovic, Medel e Kovacic centrali. In attacco coppia obbligata Icardi-Palacio, con il Trenza a caccia del primo gol stagionale. Ce ne sarebbe bisogno eccome per dare, finalmente, una svolta al campionato.