Anticipi di campionato con vista Champions per Roma e Juventus, le prime a tornare in campo dopo la sosta per le nazionali. Nessuna delle due potrà però permettersi di pensare all’Europa, per quanto siano scintillanti i nomi degli avversari.
Prima di Barcellona e Manchester City infatti bisognerà concentrarsi su Frosinone e Chievo, pena gettare al vento quanto di buono fatto in precedenza o, peggio ancora, sprofondare ufficialmente in una crisi mai vista prima. Nessuno alla stesura dei calendari avrebbe previsto che Juventus-Chievo (ore 20.45) sarebbe stato un testacoda al contrario, con i veneti primi in classifica a punteggio pieno e i bianconeri ultimi a quota 0. “Sarà una partita molto delicata, bisogna vincerla a tutti i costi – ha ammesso Allegri senza troppi giri di parole. – Loro sono partiti molto bene ma noi non abbiamo scelta, anche se questo non deve crearci ansia. I giocatori sono consapevoli che alla Juve non esistono anni di transizione, si gioca sempre per vincere”.
Finiti gli alibi di mercato e infortuni (Asamoah e Khedira a parte) i bianconeri iniziano un ciclo di ferro da cui passerà gran parte della stagione. Ne sono consapevoli tutti dalle parti di Vinovo, ecco perché la partita col Chievo vale molto più dei semplici tre punti.
Massimiliano Allegri, dopo le sconfitte con Udinese e Roma (e le relative critiche), ha deciso di cambiare passo: stop al 3-5-2 “impoverito” dalle partenze di Pirlo, Vidal e Tevez, spazio al 4-3-1-2 e ai nuovi acquisti di un mercato complesso, che ha visto una vera e propria rivoluzione. La prima novità sarà l’inserimento di Alex Sandro in difesa assieme a Lichtsteiner, Barzagli (favorito su Chiellini) e Bonucci, per un reparto che deve cancellare i disastri recenti (già tre i gol subiti) e tornare alla solidità del passato. Ma i veri cambiamenti si vedranno a centrocampo con il ritorno di Marchisio e l’inserimento di Hernanes, con Sturaro e Pogba a completare il tutto. Là davanti poi confermatissimo Dybala (unica nota positiva d’inizio stagione), l’altra maglia se la contendono Mandzukic e Morata, con il croato favorito vista l’influenza dello spagnolo. Maran risponderà con un modulo speculare e la coppia Paloschi-Meggiorini, fin qui una delle migliori del campionato.
Ma la terza giornata comincerà alle 18 con Frosinone-Roma, derby laziale inedito e ricco di curiosità. Difficile analizzare un match con tante differenze tecniche, guai però a prendere sotto gamba un avversario poco conosciuto e dunque insidioso. “Loro non sono in Serie A per caso, questa sarà una partita difficile – il pensiero di Garcia. – Nessuno dovrà pensare al Barcellona, adesso conta solo il Frosinone”. Il tecnico francese continua dunque su una linea molto diversa dal passato, quando i proclami portarono solo guai all’universo giallorosso.
Meno parole e più punti e sin qui i risultati sembrano dargli ragione: dopo il pareggio di Verona è arrivato il successo sulla Juve, molto più convincente di quanto non dica il 2-1 finale. Questa sera poi si vedrà uno degli esperimenti più attesi dalla sponda giallorossa del Tevere, quel tridente Totti-Dzeko-Salah che in molti ritengono perfetto per la nuova Roma. Il capitano, ancora a secco di minuti in questo campionato, agirà da trequartista alla spalle della coppia bosniaca-egiziana, con conseguente passaggio dal 4-3-3 al 4-3-1-2. In difesa, davanti a Szczesny, confermati Florenzi e Digne sulle fasce, con Manolas e il nuovo acquisto Rudiger centrali. Sostituzione obbligata invece a centrocampo: con Pjanic indisponibile ecco il ritorno di De Rossi nel suo ruolo affiancato da Keita e Nainggolan. Stellone, ancora a caccia del primo punto in Serie A, tenterà l’impresa con un 4-3-3 con Paganini e Soddimo a supporto di Ciofani.