La Roma resta viva. Lo fa all’ultimo respiro di un match che sembrava perso e che, oltre ai punti, si stava portando via anche i sogni di gloria. Ma la zampata finale di Ljajic le permette di mantenere invariate le distanze dalla Juve il che, in un sabato così, è già qualcosa.
Certo, i tifosi giallorossi sognavano ben altro. Dopo il pareggio bianconero a Firenze c’era la concreta possibilità di portarsi a meno 1, occasione vanificata da un inizio terribile. La Roma però ha avuto il merito di non sfaldarsi, nemmeno quando, sotto di due gol, si è ritrovata in 10 per l’espulsione di De Rossi.
Il carattere si vede anche in queste situazioni e in questo senso la prova può considerarsi, se non positiva (sarebbe troppo!), quantomeno sufficiente. “Questa squadra ha un’anima, ne abbiamo avuto l’ennesimo esempio – il commento a caldo di Rudi Garcia. – Sul 2-0 e in inferiorità numerica riuscire a segnare due gol è eccezionale, anche perché il Sassuolo ha qualità”.
Il tecnico giallorosso insomma vede il bicchiere mezzo pieno, i tifosi della Roma invece no. In tanti hanno storto il naso di fronte alla prova della squadra e del tecnico, sotto accusa per un turnover massiccio in vista della Champions. Fuori dall’undici iniziale sono rimasti Maicon, Astori, Nainggolan, Gervinho e Totti: un po’ troppo anche se mercoledì ci sarà il Manchester City. “Una stagione non si fa con undici uomini – ha ribattuto Garcia. – Io sono contento di quelli che hanno giocato, anche in inferiorità numerica abbiamo avuto il 77% di possesso palla”.
Il problema va ricercato nell’inizio, davvero tragicomico. Sì, perché il primo gol del Sassuolo non si vede neanche ai giardinetti. Al 15’ De Sanctis si addormenta sul retro passaggio di Yanga Mbiwa e si fa beffare da Zaza in scivolata (0-1). Il colpo è di quelli tosti e infatti la Roma lo accusa pesantemente. Tre minuti dopo la difesa giallorossa sale male e Zaza, ancora lui, si ritrova a tu per tu con il portiere: questa volta nessuna colpa, solo un destro fulminante che vale il clamoroso 0-2.
Gli uomini di Garcia quasi non ci credono e la reazione è tutta in un tiro cross di Holebas che scheggia la traversa. Nella ripresa le cose sembrano mettersi ancora peggio quando De Rossi, già ammonito, stende Berardi rimediando una sacrosanta espulsione (50’). Ma proprio quando tutto sembra perduto la Roma si risveglia. Merito (si fa per dire) anche di Irrati, che concede un rigore piuttosto dubbio ai giallorossi (Vrsaljko tocca il pallone prima col ginocchio e poi col braccio), trasformato con freddezza da Ljajic (78’).
Il finale diventa così un assedio territoriale che i padroni di casa ottimizzano al 92’: grande apertura di Gervinho per Florenzi (tenuto in gioco da Acerbi), pallone in mezzo e piattone vincente del serbo, al 6° gol stagionale. Finisce così 2-2, risultato che, alla vigilia, sarebbe stato vissuto come una mezza tragedia. Invece, visto come sono andate le cose, la Roma prende e porta a casa.