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Anima vola (+18,3%) con Pioneer e i conti trimestrali

Anima corre con Poste-Cdp per Pioneer e presenta i conti del semestre con utile in calo ma superiore alle attese. Il titolo corre in Borsa dove cresce di oltre il 18%.

Poste Italiane, Cassa Depositi e Prestiti e Anima Holding hanno sottoscritto un accordo che prevede la nascita di un colosso nella gestione del risparmio.

I tre gruppi, attraverso un veicolo appositamente costituito di cui Poste detiene la maggioranza del capitale, hanno inoltre presentato l’offerta vincolante di cui tanto si era parlato in questi giorni per l’acquisto di Pioneer.

Scendendo nel dettaglio, l’intesa prevede il conferimento ad Anima della Sgr del gruppo guidato da Poste allo scopo di creare un polo leader nell’asset management italiano.

Ricordiamo che per Pioneer dovrebbero essere in corsa anche il colosso transalpino Amundì, l’americana Ameriprise Financial e l’austrialiana Macquarie. Sembra invece fuori dai giochi Aberdeen Asset Management.

Unicredit, dal canto suo ha pubblicato una nota nella quale sottolinea, in relazione alle indiscrezioni circolanti su Pioneer, che “non vi è alcuna certezza che queste trattative possano portare ad alcuna transazione né certezza in merito alle condizioni alle quali tale operazione possa procedere”.

Di fronte ad una novità di tale portata, passa in secondo piano la pubblicazione dei conti di Anima, approvati oggi, venerdì, dal cda. Nei nove mesi del 2016, l’utile netto è calato del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, assestandosi a 63,3 milioni di euro.  Il risultato ha però superato le attese degli analisti che prevedevano un utile netto a 62,6 milioni di euro.

Nello stesso periodo di riferimento, la raccolta netta è stata positiva per circa 4,5 miliardi di euro, portando il totale delle masse gestite a 71,5 miliardi di euro a fine settembre 2016 (a fronte dei 64,3 miliardi di euro a fine settembre 2015).

Le commissioni nette di gestione sono salite a 159,9 milioni di euro (+2%), mentre i ricavi sono scesi a 181,1 milioni di euro (-17%) sotto il consensus degli analisti che si aspettavano ricavi totali a 182,7 milioni.

Il calo dei costi operativi ordinari pari a 48,3 milioni di euro (-9% a/a per minori accantonamenti nella componente variabile del costo del personale), non è stato sufficiente a compensare la diminuzione dei ricavi portando l’utile ante imposte a 105,8 milioni di euro (-23% a/a).

La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2016 èpositiva per 190,2 milioni di euro, (185,2 milioni di euro alla fine dell’esercizio 2015).

Nonostante il netto calo di utile e ricavi, su Piazza Affari il titolo Anima ha posto in essere un vero e proprio rally. Alle ore 15.30 le azioni salgono del 14,13% a 4,716.

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