Il settore Vita e il caso-Eurovita sono stati i protagonisti all’assemblea annuale dell’Ania, l’associazione delle compagnie assicurative italiane di oggi dopo l’accordo “sistemico” che si è trovato venerdì scorso per il primo salvataggio di una compagnia assicurativa, con Allianz Italia, Generali Italia, Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita e UnipolSai in prima fila.
Secondo la presidente Maria Bianca Farina, accanto a queste cinque maggiori compagnie italiane del comparto Vita, impegnate nel salvataggio di Eurovita, “altre potrebbero aggiungersi nel prosieguo”. L’intera operazione ‘spezzatino’ della compagnia, “fornisce un chiaro segnale di fiducia al mercato e agli assicurati e dimostra ancora una volta la solidità, la serietà e il grande senso di responsabilità degli importanti operatori intervenuti, nonché della cultura stessa dell’industria assicurativa”. Eurovita, ricorda Farina “era caratterizzata da specifiche debolezze”.
Farina: l’intero settore vita è in una “fase difficile”. Bisogna rivedere le norme
Ma a preoccupare non è solo il caso-Eurovita, bensì l‘intero settore vita. “Il settore assicurativo Vita e’ in una “fase difficile” ha detto Farina. “Nei primi quattro mesi dell’anno la raccolta netta è negativa per 7 miliardi come risultato del calo dei premi e, soprattutto, di un volume delle uscite in forte aumento”. I rialzi dei tassi stanno spingendo forte i riscatti delle polizze tradizionali: “i risparmiatori si sono messi alla ricerca di rendimenti più elevati”. Farina osserva quindi che “è necessario creare le condizioni per cui l’assicurazione Vita possa continuare a fornire risposte efficaci ai bisogni di sicurezza, stabilità e investimento di lungo termine degli italiani”. L’Ania propone una riforma del quadro normativo: “occorre un sistema di garanzie variabili nel tempo (…) ma saldamente ancorate agli andamenti dei tassi risk free” ossia quelli dei titoli di Stato. “La stella polare è che va valorizzato in Italia l’investimento assicurativo a medio e lungo termine, il più adatto alle esigenze delle famiglie italiane e del sistema produttivo in generale. È l’unico che può garantire flussi di finanziamento – anche in titoli meno liquidi – per le piccole e medie imprese italiane”.
Signorini: “Per Eurovita si è trovata una soluzione di mercato”
Sul caso-Eurovita è intervenuto anche il presidente di Ivass Luigi Federico Signorini, sottolineando che si è arrivati a una soluzione di mercato. “Le misure che l’Istituto ha adottato hanno facilitato l’individuazione di una soluzione di mercato, proteggendo gli assicurati e mantenendo la stabilità del sistema. Gli organi della procedura hanno svolto il proprio compito con professionalità e spirito di iniziativa” ha detto intervenendo all’assemblea dell’Ania. “Le banche distributrici hanno preso atto con realismo della complessa situazione e hanno operato di conseguenza, accettando qualche non irrilevante sacrificio. Siamo grati alle compagnie assicurative e alle altre banche che sono intervenute in modo costruttivo, dando un segnale come chiedevamo, e agendo nella consapevolezza dell’interesse proprio e dei propri azionisti, inteso bene, con lo sguardo saggiamente volto al futuro”
“Tenendo conto dei tempi tecnici necessari per il trasferimento delle polizze a una nuova entità – ha aggiunto – abbiamo prorogato il blocco dei riscatti applicato a Eurovita fino al 31 ottobre. Ora contiamo che le parti interessate, raggiunto l’accordo, procedano speditamente con la sua attuazione, in modo da normalizzare la gestione dei rapporti assicurativi nel tempo piu’ breve possibile e rispondere alle attese degli assicurati”.
Le compagnie assicurative nel 2022 hanno confermato la loro solidità
In generale comunque in un 2022 particolarmente complesso le compagnie di assicurazione hanno confermato la loro solidità. Gli indici di solvibilità sono rimasti pressoché stabili a livelli di assoluta sicurezza, due volte e mezzo i minimi di legge, in linea con la media europea”, ha sottolinaeto la Presidente Ania. L’assemblea annuale dell’Anie è stata l’occasione per fare il punto sui temi più importanti per le assicurazioni e per il sistema economico complessivo.
Occorre accelerare sulla protezione dai rischi catastrofali
Con un clima che cambia rapidamente e con il ripetersi di sciagure naturali “non c’è tempo da perdere”, dice la presidente dell’Ania e viene indicata la strada da prendere per proteggere i rischi catastrofali in un paese sotto-assicurato come l’Italia. L’Ania alza il velo sulle stime della protezione assicurativa da rischi calamità naturali delle imprese italiane: su 4,3 milioni di micro imprese (quelle fino a 9 dipendenti) solo il 5% ha una polizza che copre i rischi naturali e climatici. La percentuale sale al 55% per le imprese piccole e al 78% per le grandi. “Va definito un sistema ‘ex ante’ pubblico-privato che poggi sulla mutualizzazione dei rischi e garantisca attenzione rigorosa alla prevenzione, trasparenza nelle procedure, opportune modalità di finanziamento della gestione delle emergenze post-evento e, soprattutto, tempi certi e ragionevoli di risarcimento”.
Urso: con il Ddl catastrofi erogato subito il 30% del valore del danno
Sul tema delle calamità naturali, il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, ha ricordato il Ddl catastrofi con il quale il Governo intende incentivare le imprese a sottoscrivere polizze contro il rischio di calamità naturali. Il Ddl firmato dal ministro per la protezione civile Nello Musumeci nel quale “con Giorgetti abbiamo inserito una norma che riguarda le assicurazioni”. In sostanza, spiega, si vuole “rendere certo per chi si assicura contro i rischi catastrofali che poi ottenga in tempi congrui, cioè subito, i rimborsi” in caso ad esempio di danni da alluvione. Una misura che è importante per le piccole imprese. Urso spiega che la norma prevede che il 30% deve essere erogato subito dalla compagnia “serve anche ad incentivare chi non l’abbia mai fatto ad assicurarsi contro questi rischi”. Ci sarà il confronto con la vostra associazione e di fatto “garantiamo a chiunque si assicuri, famiglia e imprese, che nel caso di danno ci sia un’immediata risposta con risorse anticipate per almeno il 30% così da consentire loro di rimettere subito in modo la loro azienda e di contribuire alla ripresa economica dell’area senza attendere le risorse pubbliche che poi ci saranno come nel caso dell’Emilia Romagna”.
Premi Rc auto in ulteriore calo nel 2022, ma, “stiamo entrando in una nuova fase”
I premi Rc auto nel 2022 hanno segnato un ulteriore calo, ma, complici gli effetti dell’inflazione, “dobbiamo però essere consapevoli che stiamo entrando in una nuova fase” ha detto ancora Farina. “In dodici anni si è ridotto drasticamente il divario dei prezzi rispetto alla media europea, da 213 euro nel periodo 2008-2012 a 40 euro nel 2022, nonché quello tra le diverse aree del territorio nazionale” ha sottolineato Farina. A suo parere “si è trattato di sviluppi estremamente positivi, di cui hanno beneficiato tutti gli assicurati”. Tuttavia siamo di fronte a una nuova fase: “già nell’anno appena concluso, le imprese che operano nel ramo per 100 euro di premi incassati ne hanno pagati 108 per il risarcimento dei danni e per il sostenimento delle spese”. E per questo, ha aggiunto, “gli aumenti della frequenza e del costo medio dei sinistri hanno determinato nel primo trimestre di quest’anno un rialzo del premio medio pagato dagli assicurati, rialzo peraltro di entità molto contenuta rispetto all’andamento dell’inflazione”. Secondo Farina “l’inversione del trend di lungo periodo evidenzia però, chiaramente, la necessità di riforme organiche del sistema che lo rendano sostenibile nel lungo termine”. Tra queste cita la modifica dell’imposizione fiscale sui premi, molto penalizzante nel confronto con gli altri paesi europei, la revisione “non più rinviabile per garantire l’equità e il carattere inclusivo delle norme”, la definizione univoca del risarcimento dei danni per lesioni gravi alla persona, “che sembra essere finalmente in dirittura d’arrivo”.
Pnrr: non è una bacchetta magica
Farina poi allarga lo sguardo anche al tema del Pnrr: usare bene le risorse offerte dal Piano è essenziale “per tenere il passo dei nostri partner, per le creare le condizioni di crescita del futuro. Il Pnrr non è né la bacchetta magica dell’Italia, né la palude in cui affonderemo”. E’ invece, “un percorso da fare insieme, il cui impianto individua correttamente le priorità: l’ambiente, la sicurezza energetica, il diritto alla salute, il diritto all’educazione fin dalla prima infanzia, la parità di genere, la trasformazione tecnologica e digitale, lo sviluppo delle infrastrutture, specie nel Mezzogiorno”. Secondo Farina, inoltre, “sono molti gli interessi dei paesi europei oggettivamente convergenti. Abbiamo bisogno di lavorare insieme, di fronte alla sfida della politica industriale americana o all’aggressività tecnologica e commerciale della Cina. Non e’ il momento di dividersi, ma di aprire cantieri nuovi e promettenti come quello di un mercato dei capitali più integrato in Europa, nonche’ quello dell’innovazione da governare e regolare”.
Mattarella: “le assicurazioni sono essenziali per la stabilità finanziaria”
All’assemblea dell’associazione ha inviato un messaggio anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel quale ha puntualizzato che “la tutela assicurativa svolge un ruolo cruciale nel panorama socioeconomico del Paese, generando benefici individuali e collettivi che concorrono alla coesione sociale e alla mitigazione dei rischi” ha detto. “Nell’interazione basata sul principio di sussidiarietà tra pubblico e privato a soddisfacimento di bisogni quali la previdenza complementare, la sanitaà integrativa, la protezione dai rischi per i cittadini, è importante affermare, sempre, i criteri della finalità generale. La riduzione dei rischi è un fattore essenziale per generare società in cui sia concreta la tutela dei diritti costituzionalmente garantiti. Le imprese assicuratrici sono, altresì, elemento essenziale, quali investitori di lungo periodo, per la stabilità finanziaria, contribuendo a sostenere settori determinanti per la crescita del Paese”.